Finalmente una candidata sindaco ha risposto alla mia proposta di intervenire su Roma, per i problemi enormi che attanagliano in questo momento i tanti lavoratori dell’ilVA.
Certo il percorso da seguire non è lo stesso, ma l’intento è lo stesso: dimostrare ai tarantini ed ai romani che la politica locale non sta a guardare, ma reagisce. Sinceramente speravo che ci fosse una partecipazione più compatta a questo ulteriore schiaffo in faccia subito da Taranto.
Io ci sono e sono disponibile a rimboccarmi le maniche e fare qualcosa di concreto.
Non comprendo chi, con una motivazione o un’altra, declina l’invito e soprattutto Non condivido l’atteggiamento di chi rinuncia a collaborare, solo perché non promotore dell’iniziativa. Vecchie logiche che purtroppo a Taranto sono molto attuali.
Questi sono gli uomini che dicono di essere disponobili a lavorare in sinergia con tutti gli attori, per raggiungere il bene della città e dei suoi cittadini. Se tanto mi dà tanto, avremo un nuovo Stefàno che si chiuderà nel suo castello e non parlerà con nessuno. Saranno i cittadini a giudicare, anche questa volta, questo atteggiamento dei candidati davanti ad un problema enorme come quello che stiamo vivendo in questi giorni. Credo che L’immobilismo è un modo di fare che un buon sindaco deve tenere ben lontano dal suo modo di lavorare, perchè così non si cresce, anzi si va sempre più a fondo. Per non parlare di chi non si degna neanche di rispondere. O ancora chi critica chiunque cerchi, forse anche in maniera sbagliata, di prendere iniziative a favore dei cittadini.
I percorsi si possono modificare, correggere ma l’importante è avere un obiettivo e fare di tutto per raggiungerlo.