La navigazione a vela sul mare, l’elemento che circonda e avvolge Taranto, rappresenta un potente mezzo educativo e d’integrazione per i minori che vivono un disagio sociale ed economico: da anni questa è la mission dell’ETS-APS “Salpiamo” di Taranto.
Nel prossimo weekend per la prima volta un gruppo di ragazzi in carico all’Ufficio Servizio Sociale Minorenni del Ministero della Giustizia (USMM), giovani che stanno affrontando uno specifico percorso entro l’area della giustizia riparativa, entrerà a far parte dell’equipaggio dell’imbarcazione di Salpiamo che nel Mar Jonio parteciperà a una importante regata velica di livello agonistico nella categoria “veleggiata”!
In effetti le regate dovevano essere due, ma la prima, prevista per sabato 26 aprile in concomitanza con il funerale del Santo Padre, è stata annullata per il lutto nazionale per la morte di Papa Francesco.
Così domenica 27 aprile l’imbarcazione gareggerà nella regata “Taranto Argonauti Race – Regata dei Delfini” valevole per il campionato invernale di vela d’altura “Città di Taranto”, con un campo di regata che parte dal porto di Taranto e termina presso il Porto degli Argonauti di Pisticci.
Sarà il battesimo agonistico per questi ragazzi che, nell’ambito del progetto “Mare Dentro”, terminato nel 2024, con il personale dell’associazione Salpiamo l’anno scorso hanno già svolto laboratori velici e di arte marinaresca con attività tecniche e pratiche.
Annunciando l’importante iniziativa Giovanni De Pasquale, vicepresidente di Salpiamo, dopo aver ringraziato il Distretto 2120 del Rotary International di Taranto che ha contribuito a sostenere l’iniziativa, ha spiegato che «per la prima volta gareggerà un equipaggio tarantino che comprende sia sportivi che ragazzi in carico all’USMM, nonché uno psicologo della nostra associazione, peraltro partecipando a una veleggiata impegnativa che, infatti, è compresa nelle cosiddette “regate lunghe” che, con un percorso costiero lungo circa 22 miglia, impegnerà il team per circa 5/6 ore di navigazione no stop!»
«Per noi di Salpiamo – ha poi detto Giovanni De Pasquale – è emozionante poter vedere la felicità di questi ragazzi che, andando oltre l’esperienza laboratoriale cui hanno partecipato finora, diventano protagonisti di una vera impresa sportiva che, comunque vada, vedrà coronare il loro impegno di questi ultimi mesi».
Le uscite in mare con imbarcazione a vela e le attività marinaresche rappresentano un importante strumento per la crescita e la responsabilizzazione di questi giovani, nonché per insegnare loro il rispetto dell’altro e delle regole.
Infatti il mare, come la vita, ha le sue regole: sperimentare la vita di bordo, gli spazi limitati, l’essere “equipaggio” è un modo per mettersi in gioco, scoprire nuove regole di convivenza ed elaborare prospettive diverse e creative sul proprio vissuto personale.
L’esperienza del mare e della navigazione a vela implica la costruzione dell’equipaggio come comunità educante dove, per procedere senza naufragare, sono necessari armonia, tolleranza, comprensione, condivisione degli spazi comuni, essere soggetto attivo in rapporto al gruppo. Contribuisce a promuovere il valore delle regole, dello stare insieme, della corresponsabilità, della fiducia, come strumenti capaci di contrapporsi alla cultura della violenza e dell’illegalità