Durante la mattinata odierna, la Guardia Costiera di Taranto ha coordinato un’operazione di controllo straordinario del litorale tarantino, finalizzata alla repressione della pesca illegale e dell’abusiva commercializzazione di tali prodotti.
In ambito terrestre, una proficua collaborazione interistituzionale tra la Capitaneria di Porto, il Commissariato di Polizia “Borgo” ed il Dipartimento di Prevenzione del’ ASL Veterinaria di Taranto, ha portato alla chiusura di un laboratorio di trasformazione abusiva di mitili all’interno del rione “Tamburi”.
La task force intervenuta a tutela della salute pubblica ha sequestrato più di 50 Kg. di cozze, molte delle quali già sgusciate in deprecabili condizioni igieniche, pronte per essere vendute “sotto-banco” ad avventori ed esercizi commerciali.
Nelle medesime ore, le motovedette impegnate in mare, hanno stanato due pescatori intenti nella raccolta dei ricci di mare: uno nei pressi di Capo San Vito, e l’altro nascosto tra le dighe foranee del porto mercantile.
Il risultato dei controlli ha portato al sequestro di 300 esemplari di echinodermi (subito rigettati in mar in quanto ancora vitali) e di una bombola da sub, oltre alla contestazione di due separate sanzioni pecuniarie per un totale di 4.000 Euro.
Con l’occasione, si ricorda che nelle acque marittime pugliesi, fino a tutto il 2025, la Legge Regionale n. 6/2023 ha disposto la sospensione totale della pesca del riccio di mare, vietando anche la raccolta dei 50 esemplari pro-capite, consentita per finalità sportive/ricreative nel resto del territorio italiano.