Si è svolto martedì 17 dicembre a Taranto il convegno dal titolo “Le dipendenze comportamentali nel 2024: fattori di rischio, interventi e prevenzioni”, a cura del Dipartimento dipendenze patologiche diretto dalla dottoressa Cinzia Ariano. L’evento ha rappresentato un’occasione di confronto tra esperti, operatori sanitari e professionisti del settore su un fenomeno nuovo ma sempre più diffuso e complesso, che interessa tutte le fasce della popolazione.
Tra i relatori Flaminia Alimonti, psichiatra e psicoterapeuta del Sacro Cuore di Roma, che ha affrontato il tema dei disturbi da tecniche digitali nell’adolescenza, evidenziando i rischi connessi all’uso eccessivo di strumenti digitali nei più giovani. Focus anche sull’intervento del professor Mario Ventura, che ha parlato di genetica ed epigenetica delle dipendenze comportamentali.
«Conoscere i fattori di rischio e intervenire con strategie efficaci è fondamentale per garantire il benessere psicofisico delle persone – conferma Cinzia Ariano, direttrice del Dipartimento Dipendenze Patologiche di Asl Taranto – Oggi condividiamo con i colleghi di tutta l’azienda l’impegno del nostro dipartimento nello studio delle nuove dipendenze comportamentali, vere e proprie patologie che diventano cliniche, e quindi richiedono un approccio multidisciplinare».
«Questo evento ufficializza il servizio delle dipendenze comportamentali, dando riconoscimento a tale nuovo fenomeno patologico che nasce da comportamenti socialmente accettati ma che possono poi sfociare in una dipendenza patologica”, conferma la dottoressa Katia Perri, referente del servizio dipendenze comportamentali. «Le dipendenze comportamentali rappresentano una sfida crescente nella nostra società digitale. È cambiato il concetto di dipendenza, bisogna prestare attenzione alle fasce più sensibili e il nostro dipartimento è molto attivo in tal senso» – conclude il dottor Sante Minerba, direttore sanitario dell’ASL Taranto intervenuti per i saluti istituzionali a nome della direzione strategica.
Per anni il termine “dipendenza” è stato associato esclusivamente al concetto di “sostanza”. Le ultime profonde trasformazioni della società hanno modificato gli aspetti cognitivi delle persone e hanno fatto emergere nuove forme di dipendenza legate a comportamenti che, seppur socialmente accettati, possono procurare “addiction”, dipendenza appunto. Il DSM-5 ha istituzionalizzato alcune dipendenze comportamentali nell’ambito dei disturbi non correlati a uso di sostanze, quali il gioco d’azzardo, l’uso compulsivo di internet, della sessualità e dello shopping. Il convegno svoltosi oggi ha presentato un quadro delle nuove forme di dipendenza, tenendo conto di tutti i nuovi fattori di rischio.