Le strade di Taranto, ancora una volta, sono diventate discariche a cielo aperto. L’introduzione del nuovo calendario per la raccolta differenziata, che avrebbe dovuto migliorare il sistema, si è trasformata in un nuovo disastro targato “Amministrazione Melucci”.
La responsabilità di questo fallimento è da attribuire interamente a un’amministrazione comunale incapace di pianificare e comunicare in modo efficace, non certo ai cittadini, che vengono puntualmente utilizzati come capro espiatorio.
La scelta di organizzare riunioni nelle chiese, una misura sporadica e limitata, si è rivelata del tutto insufficiente. Pensare di risolvere una questione così complessa con iniziative marginali e senza alcuna strategia di comunicazione dimostra un livello di approssimazione che rasenta il dilettantismo. L’amministrazione comunale e Kyma Ambiente hanno dimostrato, per l’ennesima volta in questi anni, totale disinteresse per le reali esigenze della città.
Chiediamo agli assessori Fornaro e Mazzariello e al presidente di Kyma Ambiente, Mancarelli, di assumersi le proprie responsabilità e di intervenire immediatamente con azioni concrete e adeguate.
È indispensabile inviare comunicazioni ufficiali a tutti i cittadini, tramite email per chi ha eletto il domicilio digitale e in forma cartacea per gli altri.
Proponiamo, inoltre, di avviare una collaborazione diretta con gli amministratori di condominio, che rappresentano un punto di riferimento per la gestione quotidiana degli edifici e potrebbero essere preziosi alleati nella diffusione di informazioni precise e puntuali. Il coinvolgimento attivo di questi soggetti consentirebbe di raggiungere a tappeto una larga parte della cittadinanza, evitando ulteriori disagi e fraintendimenti.
Nel frattempo, in attesa di misure più capillari, sarebbe quantomeno auspicabile affiggere il nuovo calendario sui bidoni, con indicazioni chiare e ben visibili.
La situazione attuale non è solo inaccettabile, ma insostenibile. Questo degrado non è solo un problema estetico: è una bomba sanitaria pronta a esplodere, con gravi rischi per la salute pubblica.
È ora di smetterla con gli alibi e di agire per evitare che Taranto continui a essere vittima dell’incompetenza e dell’inerzia di chi dovrebbe amministrarla con serietà.