Nella centralissima piazza di Sant’Egidio, location di prima grandezza e d’apertura alla città vecchia, da qualche tempo sede provvisoria del mercato del pesce, ci appare una visione che potrebbe essere di certo migliorata: rifiuti, scarti del pescato, gusci di frutti di mare, un pò di disordine.
Tutto alla mercè di insetti e gabbiani predatori. Uno spettacolo quotidiano che si offre alla vista di passanti, cittadini e turisti: un biglietto da visita da rivedere proprio “non in linea” con una città che intende cambiare. Che intende ragionare in modo diverso. In modo innovativo. Una città che vorrebbe ambìre a diventare una città turistica.
E allora occorre davvero cambiare modo di pensare, progettare e ragionare – così inizia l’intervento di un ristoratore / albergatore che ha voluto investire nello scenario della città vecchia, Angelo Matacchiera, anche coordinatore di Assohotel Confesercenti Taranto: “il problema è tutto qui, manca in città vecchia una sede dedicata al mercato del pesce. Eppure non sarebbe difficile pensare a questa soluzione. Basterebbe ispirarsi al mercato di Stoccolma il famosissimo Ostermallm Saluhall attualmente una meta turistica di primissimo piano nella capitale svedese.
È stato nominato nel 2007come uno dei migliori mercati coperti in Europa, vanta più di 130 anni di storia ed è situato in uno dei quartieri più eleganti di Stoccolma, la Venezia del Nord. Durante i primi anni di attività, a fine 800, il mercato coperto di Östermalm non ebbe un grande successo. Molte delle bancarelle al suo interno erano vuote e fu difficoltoso avviare l’attività. Nel 1914 ci fu la svolta, infatti il Comune di Stoccolma acquistò il palazzo e vietò la vendita di prodotti nella piazza esterna. Questo permise un rilancio del Östermalms Saluhall e le vendite cominciarono ad aumentare, diventando con il tempo il mercato coperto più esclusivo della capitale svedese. Bene, noi possiamo fare lo stesso: perché non pensare ad edificio in città vecchia dedicato a questo fine? Magari un edificio abbandonato da valorizzare e se poi, un palazzo storico potrebbe rivelarsi inadatto per logistica e parcheggi, perché non pensare all’area dell’ ex Gambero, da tempo inutilizzata?
Il mercato del pesce (e dei frutti di mare) unito anche ad un corner dedicato all’artigianato potrebbe diventare un grande, caratteristico, tradizionale attrattore turistico. E potremmo liberare la città vecchia da un mercato all’aperto con tutti i problemi di pulizia e decoro. Questo significa ragionare in modo diverso”.
Sulla stessa linea si muove un altro imprenditore dei pubblici esercizi, Mino Palmisano, con grande esperienza commerciale proprio sul mitico pendìo La Riccia. “sì è ora di cambiare mentalità e metodo di approccio alla libera impresa. Vanno rivisti gli spazi e il modo di fare accoglienza, ristorazione, ospitalità. Taranto vecchia è bellissima e va valorizzata, sottratta alle ingerenze strumentali di pochi che dimostrano di non amare la città. Piazza Sant’Egidio va riportata alla sua antica bellezza, al suo vero splendore, un luogo aperto alla piccola ristorazione tradizionale.
Sulla discesa che porta al nuovo water front, quale migliore biglietto da visita per un borgo antico tutto da scoprire? Il mercato del pesce certo va trasferito e va rivisto nella sua architettura espositiva e logistica: può essere, può diventare assolutamente anche un attrattore turistico. I turisti ma anche gli stessi cittadini di Taranto hanno diritto a vivere la città vecchia. Come diceva il sindaco di una volta, una città d’amare…