“Va sostenuto rapidamente e con ogni mezzo, da parte di tutti i livelli istituzionali del territorio ionico, lo sforzo attuale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio e delle parti sociali di prolungare le coperture normative e finanziarie per l’agenzia “Taranto Port Workers” oltre il termine del corrente anno. E bisogna farlo al meglio possibile per agganciare le opportunità che si stanno costruendo per modificare in via strutturale la programmazione dei traffici ed il modello corrente delle concessioni del nostro Porto.”
Queste le parole del primo cittadino del capoluogo ionico e presidente della Provincia, Rinaldo Melucci, sollecitato sul tema dai sindacati di categoria quest’oggi, a margine del tavolo di confronto svolto presso la sede dell’Authority e a cui hanno partecipato anche i parlamentari del territorio.
“Tuttavia – ha continuato il sindaco-, in parallelo alla gestione di questa ennesima emergenza del lavoro, va accelerato in un clima di grande sinergia e serietà il percorso verso la diversificazione delle attività produttive dello scalo ionico e l’aumento di competitività del nostro sistema infrastrutturale ed economico, che certamente dipendono in ordine sparso dalla deperimetrazione del SIN Taranto, dall’avvio operativo della ZES unica del Mezzogiorno, dai dispositivi del Governo riferibili all’industria dell’eolico off-shore e alle opere di dragaggio, piuttosto che all’implementazione di un contenitore interinale stabile ai sensi dell’art. 17 della vigente L. 84/1994, alla definizione delle istanze di nuove concessioni attualmente in istruttoria, alla risoluzione della vicenda ex Ilva, in ultimo ad una opportuna valutazione degli impegni e degli obiettivi in capo al San Cataldo Container Terminal.
“Sono stati anni di grande fermento e ripartenza in diversi settori a livello locale, ma se non sciogliamo in fretta e senza ulteriori tatticismi politici i nodi dello stabilimento siderurgico e del porto, molte energie saranno vanificate e anche i fondi per la transizione giusta europea potrebbero non sortire gli effetti desiderati. È un momento delicato per le nostre imprese e i lavoratori, auspico una larga unità di intenti nelle istituzioni.”