L’industria alimentare non sta procedendo spedita nella direzione della sostenibilità. Mentre il consumo alimentare negli ultimi anni sta andando incontro ad una crescita continua e costante, il settore dell’alimentazione sta viaggiando in una direzione opposta a quella della sostenibilità ambientale. Non è un caso, infatti, che circa un quarto delle emissioni globali di gas sia attualmente riconducibile alla produzione di cibo. A non aiutare è anche il consumo frequente di carne, un alimento sempre più presente sulle nostre tavole e su quelle appartenenti a culture diverse dalla nostra.
L’impatto ambientale dei prodotti dell’industria alimentare
La premessa è che gli alimenti non sono di certo tutti uguali, motivo per cui un chilogrammo di manzo ne richiede 60 di anidride carbonica, mentre un chilogrammo di piselli, ad esempio, richiede solo ed esclusivamente 900 grammi di CO2. L’impatto che ha un alimento come la carne sul tema della sostenibilità ambientale risulta essere ancora più decisivo nel momento in cui andiamo a scoprire che il formaggio richiede un terzo della quantità di anidride carbonica che richiede un chilogrammo di manzo. Questo è il motivo per cui possiamo affermare con assoluta certezza che il consumo necessario e fondamentale per i prodotti di origine animale è senza ombra di dubbio più elevato rispetto a quello che ha a che vedere con i vegetali. Tra le principali emissioni di gas serra, infatti, rientra proprio la produzione alimentare, che abbraccia una buona fetta equivalente al 25% circa del problema. Basti pensare al fatto che quasi la totalità delle emissioni di ammoniaca e più o meno la metà delle emissioni di metano siano proprio riconducibili agli allevamenti di bestiame. All’interno dell’industria alimentare moderna, inoltre, ogni categoria di prodotti ha un impatto ambientale diverso, con determinate pratiche che pongono sfide significative in termini di sostenibilità. Tra i principali gruppi alimentari troviamo carne e latticini, cereali e legumi, pesce e frutti di mare, prodotti senza glutine ed infine prodotti biologici. Nessuno di questi alimenti in natura, tuttavia, contiene da solo tutte le sostanze nutritive fondamentali, motivo per il quale è importante trovare un equilibrio tra tutto.
Come i consumatori possono effettuare scelte sostenibili
Tra le soluzioni per ridurre l’impatto che ha il settore alimentare sull’ambiente rientra sicuramente quella di diminuire o eliminare il consumo di carne e formaggio, poiché questo inciderebbe in maniera significativa sulle emissioni di gas serra. Tra le altre, un’opzione certamente valida è anche quella di investire sul futuro del cibo. A tal proposito, c’è tanto da poter fare per quanto concerne tutte quelle aziende che puntano a migliorare la sostenibilità. Tra le soluzioni vincenti, ad esempio, rientrano i prodotti per la salute degli animali e delle piante, l’agricoltura di precisione e l’impegno nel gestire al meglio i rifiuti alimentari. La seconda interessante via che si può aprire per gli investitori e per i consumatori è quella correlata alla domanda sempre più frequente di cibi maggiormente sani, aumentata anche e soprattutto per merito di Internet, che tramite il suo avvento ha fornito consapevolezza dell’impatto sulla salute di una cattiva alimentazione. Infine, restando proprio sul tema tecnologico e della digitalizzazione, i vari progressi degli ultimi anni stanno creando nuove opportunità di investimento nella nutrizione personalizzata, nell’e-commerce alimentare e nella tracciabilità degli alimenti.