Negli ultimi mesi, il Comune di Taranto è stato teatro di un crescente malcontento tra i dipendenti, preoccupati per il deterioramento delle loro condizioni di lavoro, salariali e professionali. È quanto si apprende dalla nota stampa inviata alle redazioni da Fabio Ligonzo, Segretario Aziendale della Cisl FP, il sindacato che rappresenta i lavoratori.
È evidente che i dipendenti, spinti dalle difficoltà economiche e dalla precarietà delle proprie condizioni, stanno finendo per combattersi tra loro anziché unire le forze per affrontare le sfide comuni. La scarsità di risorse e opportunità, unita alla mancanza di una politica di welfare aziendale inclusiva e solidale, ha alimentato un clima tossico di rivalità e competizione interna.
La Cisl FP è intervenuta diverse volte per invertire questa tendenza distruttiva, ma senza ricevere risposte concrete. Ci troviamo di fronte a quella che possiamo definire “uno scontro fra poveri”, afferma Ligonzo. Non possiamo permettere che i dipendenti siano costretti a lottare uno contro l’altro per sopravvivere, mentre le condizioni generali di lavoro continuano a peggiorare.
La vertenza del settore educativo è ancora in piedi, in attesa di definire il nuovo calendario scolastico degli asili nido comunali; al personale dei tributi, nonostante il lavoro straordinario svolto dal personale di ragioneria, non verrà garantito un giusto compenso per le ore extra, penalizzando il loro impegno e la loro dedizione. La logistica, inefficiente: la riorganizzazione delle Direzioni ha frammentato i servizi in più sedi, creando notevoli disagi ai lavoratori e ostacolando l’efficienza del servizio. Un esempio lampante è quello dei Servizi Sociali, dove il personale è costretto a spostarsi continuamente tra diverse sedi. Lo stesso vale per l’Avvocatura Comunale, che è stata messa in contrapposizione con i Servizi Sociali, presto dislocati in una sede lontana dagli uffici giudiziari di via Marche, complicando il lavoro degli avvocati. Il personale delle sedi circoscrizionali, inoltre, è costretto a migrare da una sede all’altra per garantire un servizio minimo, a causa della carenza di personale e risorse. La formazione professionale, esclusiva: è erogata solo a pochi eletti, senza investimenti concreti per tutti i dipendenti, limitando le loro opportunità di crescita e sviluppo professionale, così come le progressioni economiche, bloccate: anche le progressioni economiche orizzontali e verticali, obbligatorie per legge secondo il CCNL 2019/2021, sono bloccate, penalizzando la carriera dei lavoratori e creando un clima di demotivazione. Per non parlare dell’adeguamento del regolamento per la ripartizione degli incentivi per le funzioni tecniche, in conformità con quanto previsto dal D. Lgs. 36/2023, ancora ancorato alla vecchia norma.
Il sindacato chiede all’amministrazione di intervenire con urgenza per risolvere le problematiche evidenziate e per ristabilire un clima di serenità e fiducia tra i lavoratori, che sembrano non appartenere al progetto di “Ecosistema Taranto”. Una transizione che dovrebbe essere caratterizzata dalla meritocrazia, dalla formazione e dallo sviluppo delle competenze.
Solo con un impegno concreto e un dialogo costruttivo sarà possibile garantire un servizio pubblico efficiente e di qualità per i cittadini di Taranto.
In mancanza di risposte adeguate, questa Organizzazione Sindacale si vedrà costretta ad avviare una mobilitazione dell’intero personale per far valere i diritti dei lavoratori, conclude Ligonzo.