Torna a Taranto la Festa dei Popoli diocesana, manifestazione che, giunta alla ventesima edizione, si terrà nel pomeriggio di domenica 19 maggio, presso la Concattedrale “Gran Madre di Dio” di Taranto, sul cui sagrato le comunità etniche allestiranno stand culturali, artigianali, gastronomici, mostre, performance e spettacoli folkloristici con canti e musiche etniche.
La Festa dei Popoli diocesana 2024, organizzata dall’Ufficio diocesano Migrantes di Taranto con “Stella Maris – Apostolato del mare, rappresenta infatti uno spazio di dialogo tra diverse culture e tradizioni dei popoli, entra in contatto diretto e personale con la “mondialità” che è presente tra noi, promuove la cordiale convivenza e la reciproca integrazione.
Momento clou sarà la celebrazione eucaristica della Festa dei Popoli diocesana, Santa Messa che sarà presieduta in Concattedrale, alle ore 16.30 di domenica 19 maggio, da S.E. Monsignor Ciro Miniero, l’Arcivescovo di Taranto con il quale concelebreranno sacerdoti delle diverse etnie presenti nella diocesi.
La manifestazione è organizzata in collaborazione con le Comunità Etniche, la Caritas Diocesana, Missionari Saveriani, Missionari della Consolata, Scuole, Parrocchie e Associazioni; l’evento gode del Patrocinio del Comune di Taranto, del Csv Taranto, della Provincia di Taranto e dell’Università di Bari Dipartimento Jonico.
La Festa dei Popoli diocesana quest’anno ha come tema “Dio cammina con il suo Popolo”, quello indicato da Papa Francesco per il suo messaggio in occasione della 110ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebrerà domenica 29 settembre.
«L’intenzione del Pontefice – ha spiegato Marisa Metrangolo, direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes, annunciando l’evento – è stata quella di promuovere una rinnovata riflessione sulla dimensione itinerante della Chiesa, con uno sguardo particolare rivolto ai fratelli e sorelle migranti, che sono icona contemporanea della Chiesa in cammino. Papa Francesco, in particolare, ha voluto sottolineare l’importanza di camminare insieme, sinodalmente, superando ogni ostacolo e minaccia, per raggiungere la vera patria. Durante il tragitto, ovunque ci si trovi, è essenziale riconoscere la presenza di Dio che cammina con il suo popolo, assicurandogli guida e protezione ad ogni passo. Perciò il punto di partenza è riconoscere il Signore presente nel suo popolo, Emmanuele che, in ogni migrante, bussa alla porta del nostro cuore e si offre all’incontro».