Il WWF Taranto vuole contribuire al dibattito sulla bonifica del Mar Piccolo ricordando che per primo chiese una soluzione “dolce e non invasiva“, nella convinzione che il miglior modo per affrontare tale bonifica sia quello di lasciar fare alle capacità di rigenerazione naturali del Mar Piccolo .
Il WWF Taranto continua a ritenere che le “Bonifiche” che, in qualsiasi modo, possano alterare le condizioni biotiche del bacino marino, debbano, infatti, essere scongiurate ed evitate.
La necessaria cautela per questo mare interno è importante, in quanto trattasi di un bacino chiuso, che deve essere ed è stato analizzato spazialmente, in profondità ed espansione, al fine di definire e predisporre “l’agognata bonifica“, già in corso, senza distruggere tutto il sistema ecologico presente.
Le attività di ricerca, già realizzate ed ancora in corso da parte della struttura Commissariale, hanno messo a nudo molte delle caratteristiche del Mar Piccolo e le ricerche condotte ed in fase di completamento anche con il supporto di UniBa, Politecnico, CNR e vari altri Enti come Marina Militare, Guardia di Finanza ed altri, nell’ambito del quadro di azioni programmate e coordinate dal Commissario Corbelli, hanno avuto il merito di individuare, mappare e mettere a sistema elementi di pregio e criticità del Mar Piccolo.
Il WWF Taranto ritiene che attuare il percorso di analisi e progettazione di interventi immateriali sia servito a constatare che le peculiarità di questo bacino impongono la dovuta cautela nell’individuare le soluzioni strutturali più adeguate alle criticità rilevate.
Il WWF Taranto, pertanto, ribadisce che l’unico approccio sostenibile per il Mar Piccolo sia quello di procedere con verifiche ed azioni strettamente connesse e riferite al sistema complessivo di riferimento.
WWF Taranto