Michele Misseri torna libero dopo 7 anni di detenzione per occultamento e soppressione del cadavere di sua nipote Sarah Scazzi – la 15enne uccisa ad Avetrana, in provincia di Taranto, il 26 agosto del 2010.
Michele Misseri è uscito questa mattina dal carcere di Lecce dove era detenuto dal 2017. L’uomo si è sempre dichiarato colpevole del delitto, fino all’ultimo giorno di detenzione. “Non volevo uscire perché non è giusto, sono io il colpevole”, ha ribadito a La Stampa ma, secondo una sentenza confermata dalla Corte di Cassazione, sono state sua figlia Sabrina e sua moglie Cosima Serrano a strangolare la ragazza, per il cui omicidio sono state condannate all’ergastolo.
MicheleMisseri ha lasciato l’istituto di pena questa mattina su una jeep bianca guidata dal suo avvocato Luca La Tanza: ad attenderlo una folla di giornalisti ma l’auto non si è fermata e Misseri non ha rilasciato dichiarazioni.
In tutti questi anni Michele Misseri si è ripetutamente autoaccusato dell’omicidio della nipote, ma questo comportamento non ha in alcun modo influito sulla vicenda processuale né sulla sua posizione. Molte anche le lettere scritte a moglie e figlia in carcere. Misseri, in questi anni di detenzione a Lecce, ha manifestato un buon comportamento e questo gli è valso una riduzione detentiva di circa 400 giorni;
la libertà è stata anticipata dal 2025 al 2024. Nel periodo di detenzione, Misseri non ha mai chiesto alcun permesso e ha svolto in carcere piccoli lavori di falegnameria e giardinaggio.
Misseri fu arrestato la notte del 6 ottobre 2010 dopo aver ammesso l’omicidio e portato i carabinieri nel luogo dove aveva occultato il cadavere della nipote. Ma il 15 ottobre successivo ritrattò la confessione, rettificandola e parlando del coinvolgimento della figlia Sabrina, che avrebbe avuto un litigio con la cugina Sarah. Sabrina è stata poi arrestata nell’ottobre 2010 mentre la madre Cosima nel maggio 2021. Per Sabrina l’accusa è concorso in omicidio volontario, per la madre concorso in omicidio e sequestro di persona.