Nelle ultime settimane, nel quartiere Tamburi di Taranto, si parla incessantemente del cosiddetto “straordinario” lavoro per rinnovare i marciapiedi e trasformare il quartiere in un luogo di incontro e socializzazione.
Il Partito Liberale si interroga se ciò non rappresenti semplicemente l’ennesimo esperimento sociale a carico dei residenti. Riteniamo che la comunità del quartiere sia già ben coesa e non abbia bisogno di ulteriori gesti di facciata.
Non vogliamo interventi che servano solo a nascondere la polvere accumulata in anni di abbandono, mentre l’intera nazione è consapevole delle difficili condizioni di vita dei residenti del rione Tamburi.
Le potenzialità per far rinascere un quartiere trascurato non mancano, dalla struttura universitaria che ha ospitato per molti anni il corso di laurea in Scienze della Comunicazione, di cui ancora è presente la segnaletica per le vie del quartiere, nonostante sia abbandonata da anni, al campo “Atleti Azzurri d’Italia” con pista d’atletica, fino all’area mercatale e alla progettata foresta urbana.
Abbiamo ampi spazi da recuperare per trasformare i Tamburi in un centro vitale per incontri sociali e culturali.
La nostra richiesta è chiara: vogliamo per il nostro territorio ciò che già è realtà in molte città italiane ed europee.
Pretendiamo un ambiente sicuro e protetto, non vogliamo far parte delle zone di sacrificio denunciate dall’ONU. Soprattutto vogliamo vivere una vita normale, in una città dove il rifacimento di un marciapiede non sia considerato un evento straordinario, ma piuttosto parte dell’amministrazione ordinaria.
I tempi sono cambiati, e il nostro quartiere merita un impegno concreto e duraturo.