Dall’inizio del conflitto a Gaza sono state uccisi quasi 10.500 persone, di cui il 67% bambini e donne. Altri 2.450, tra cui 1.350 bambini, risulterebbero dispersi e potrebbero essere intrappolati o morti sotto le macerie, in attesa di soccorso o recupero. Oltre 20.000 i feriti.
Gli attacchi su ospedali e scuole, la negazione dell’accesso umanitario, l’uccisione e la mutilazione di adulti e bambini, la sospensione dei servizi basilari, quali acqua, luce, gas e collegamenti, costituiscono gravi violazioni dei diritti umani.
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, se da una parte ha dichiarato che “Le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas del 7 ottobre”, dall’altro ha evidenziato che “è importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla, ma da decenni di soffocante occupazione israeliana” e che nella striscia di Gaza si è arrivato ad uccidere un numero di bambini che supera il numero totale annuale di tutti i conflitti in atto nel mondo.
Intere città rase al suolo; coloni armati dal Governo israeliano per uccidere civili inermi; risoluzioni Onu mai attuate nei confronti di Israele.
Quello nei confronti dei palestinesi è un genocidio in atto da decenni che vede oggi il Governo Netanyahu intento nello sterminio di un popolo. Uno sterminio, paragonabile solo a quello ebraico e che proprio da parte di molti israeliani ed ebrei di tutto il mondo, viene condannato.
L’obiettivo deve essere quello di “due popoli, due stati”, per garantire a palestinesi e israeliani di poter vivere finalmente in pace, così come sostenuto anche dalle organizzazioni pacifiste israeliane, ebree ed arabe che chiedono il cessate il fuoco, lo scambio dei prigionieri e degli ostaggi e un accordo politico che riconosca il diritto reciproco all’ autodeterminazione per gli israeliani e per i palestinesi.
È per tutto questo che, pur prendendo le distanze da Hamas e condannando fermamente l’attacco del 7 ottobre scorso, siamo vicini al popolo palestinese e domani, alle 18 alle 21, scenderemo in piazza con le associazioni che parteciperanno al Presidio a sostegno del popolo palestinese.