Da oggi pomeriggio, con l’uscita della prima posta di “perdune”, iniziano i riti della Settimana Santa, il periodo in cui Taranto accoglie il maggior numero di turisti, nonché tantissimi visitatori provenienti dal circondario, tutti attratti dalla straordinaria bellezza e intensità delle nostre processioni.
Devo innanzitutto rilevare l’assenza di una “cabina di regia” che l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto istituire per coordinare le diverse manifestazioni e iniziative di accoglienza, meritoriamente organizzate da privati e associazioni a favore dei nostri ospiti.
Purtroppo da molti anni a questa parte l’enorme flusso di persone scatena gli appetiti di una schiera di abusivi di ogni tipo che cercano di rimediare la “giornata”.
Non si tratta solo dei parcheggiatori abusivi che molestano gli automobilisti, ancora ieri sera sono stato taglieggiato in via Giovinazzi con la solita richiesta di un “caffè”, ma di una orda di personaggi che, in spregio di ogni norma sul commercio e sull’igiene, si organizzano per vendere di tutto.
Non mi riferisco ovviamente al pensionato che vende su un banchetto le statuine di terracotta dei “perdune”, in fondo è una cornice di folklore popolare che dà una nota di “colore” apprezzata dai turisti.
Ma punto il dito sul commercio in strada di panini con immancabile barbecue e di bibite immerse in “catare” con il ghiaccio, un odioso fenomeno che trasforma alcuni momenti dei riti, soprattutto l’inizio della processione dell’Addolorata in Città vecchia, in una sagra paesana che offende la profonda religiosità del momento e trasmette una immagine negativa della nostra bella città.
Altro odioso fenomeno è la vendita di poveri pulcini, alcuni persino colorati, venduti in sacchetti plastica per il “divertimento” di bambini che hanno la sola colpa di avere genitori incapaci di educarli al bello e al rispetto della natura.
Non posso non chiedermi come mai sia così difficile applicare la legalità in un periodo temporale ristretto, solo un paio di giorni, su una porzione di territorio cittadino ben circoscritto e individuabile.
È tanto difficile “ripulire” piazza Fontana da questo commercio immondo restituendo ai riti una cornice degna della loro profonda religiosità e, soprattutto, dando una immagine positiva ai tanti turisti che ne diventeranno testimonial nel mondo?
È veramente impossibile impedire che, almeno per questi due giorni, turisti e visitatori siano taglieggiati dai parcheggiatori abusivi con la minaccia, neanche tanto velata, di danni alle automobili?
Non è impossibile: l’anno scorso nella vicina Bari, in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono, il Sindaco Antonio Decaro ha usato il “braccio di ferro” riuscendo a ripulire il Lungomare del capoluogo da “fornacelle” e bancarelle abusive, scatenando così per tre giorni una guerriglia urbana che ha dimostrato come certe attività siano controllate dalla malavita.
Il Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno può seguire questo esempio?