Ci sono giochi destinati a non passare mai di moda, attività che hanno segnato un determinato popolo, la sua cultura, i suoi valori e la sua tradizione. Proprio per questo motivo esistono quei tipi di giochi che vengono definiti tradizionali. Le vecchie generazioni tendono a tramandare questi ultimi alle nuove proprio per permettergli di riscoprire la storia, il senso di appartenenza e le curiosità che si sono sviluppate ed evolute in passato. Sotto questo punto di vista, anche nella nostra Penisola, esistono diverse attività che hanno un fondo in comune, dato che alcune di esse hanno preso ispirazione e spunto da altre. Ad oggi con l’avvento del digitale, giunto addirittura fino al Metaverso, realtà che ci interessa sempre più da vicino, è molto più semplice trovare persone che per il loro divertimento ed il loro intrattenimento ricorrono a giochi molto più moderni e tecnologici.
A tal proposito sul web, attraverso il funzionamento dei casinò online e la presenza di diverse piattaforme virtuali, esistono attività di tutti i tipi alle quali si può accedere tramite pochi clic. Tuttavia, ci sono ancora regioni legate alle proprie radici e alle proprie tradizioni: tra queste la Puglia, colma di giochi tradizionali in voga anche tra i più giovani. Se parliamo di carte, ad esempio, il più noto in questo senso è senza ombra di dubbio Piattino. Come suggerisce la denominazione del gioco, i partecipanti necessitano di un piattino da porre al centro del tavolo. Si gioca con le carte napoletane, prima di iniziare la partita i giocatori si mettono d’accordo su una quota fissa che verrà ripetuta per ogni partita e che ogni volta verrà versata da tutti. La costante più importante in questo gioco, oltre al classico calcolo della probabilità, è effettivamente la fortuna. Tuttavia, discostandoci dai giochi di carte, la Puglia è piena anche di altre attività tradizionali completamente differenti.
Tra queste, molto probabilmente la più nota è il Gioco delle 5 pietre. Quest’ultimo, che veniva svolto in particolar modo nelle strade e nei vicoli della terra pugliese, si sviluppa in più fasi, che non perdonano alcun tipo di errore. Sotto questo punto di vista, sono certamente meno complessi giochi come Nascondino, Palla avvelenata o Strega comanda colore. Un altro gioco appartenente alla tradizione pugliese è La Trottola, attorno alla quale viene messa una corda. L’obiettivo, iniziando dalla punta, è quello di stringere la presa il più forte possibile per non fare in modo che la corda durante il lancio si snodi senza permettere alla trottola di girare come dovrebbe. Il suddetto lancio va effettuato dall’alto verso il basso, con il braccio di chi lo lancia che assume una posizione più o meno all’altezza dell’orecchio. Più la trottola gira, più chi esegue il lancio si può reputare bravo. Un altro gioco famosissimo è il Gioco della Campana, che consiste nel disegnare a terra con un gesso un sistema ben preciso. Quest’ultimo è caratterizzato dalla presenza di due rettangoli, che, posti l’uno di fronte all’altro e con i lati più piccoli adiacenti, vengono numerati il primo o con l’1 o con il 10 e il secondo o con il 2 o con il 20. Al di sotto di questi due rettangoli, precisamente al centro, si disegna un ulteriore rettangolo che viene numerato o con il 3 o con il 30. La sequenza, con due rettangoli che al di sotto ne hanno un altro, è sempre la stessa fino al numero 10 o al numero 100, a seconda del sistema numerale che viene adottato. Questo tipo di disegno prende proprio il nome di campana. Tutti i partecipanti al gioco dispongono di una pietra, che in ordine cronologico lanciano verso il rettangolo numerato. Nel momento in cui la pietra si ferma, il giocatore deve saltare all’interno della campana in un determinato modo. Successivamente, il giocatore in questione torna alla stessa maniera senza far cadere la pietra raccolta dopo il viaggio d’andata.