Piantare un albero è speranza. Piantare un albero è vita. Curarlo insieme, coinvolgendo un’intera comunità, vuol dire curare le radici del nostro futuro, dimostrare che un cambiamento è possibile già ora, se lavoriamo tutti insieme. A partire dalle periferie e dalle aree degradate, Legambiente vuol far crescere una cultura del verde come bene comune, dimostrando come prendersi cura di un albero voglia dire amare noi stessi, proteggendo dall’inquinamento bambini ed anziani, le persone più fragili.
Per questo Legambiente Taranto ha deciso di “regalare” ai cittadini, in occasione delle festività natalizie, una aiuola-giardino che si augura possa divenire un “caso esemplare” anche al fine di promuovere forme di collaborazione tra cittadini ed amministrazione. Si tratta di un intervento di rigenerazione di spazi pubblici, che prende le mosse dalla collaborazione con Coop Alleanza 3.0, che l’associazione ringrazia per il contributo offerto con l’iniziativa +Vicini. L’individuazione dell’area è stata frutto della rete di contatti e conoscenze che l’associazione ha sviluppato nel corso degli anni e della volontà, espressa da parte di alcuni cittadini, abitanti nelle palazzine poste in prossimità dell’area, di prendersi cura delle piante. Il progetto è stato redatto gratuitamente dal dottore forestale Valentino Traversa, socio di Legambiente ed iscritto all’Ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Taranto. Le buche per gli alberi sono state realizzate gratuitamente dall’impresa Verdidea srl. Le piante sono state messe a dimora da soci di Legambiente e da soci della Coop, tutti volontari che hanno messo a disposizione gratuitamente alcune ore di lavoro.
L’aiuola-giardino si trova a Paolo VI, un quartiere caratterizzato, a differenza della città consolidata, dall’abbondanza di aree non edificate, per le quali si auspicano futuri interventi di forestazione urbana, presenta un’estensione complessiva di circa 260 metri quadrati e fa parte di un complesso di palazzine che si sviluppa, con andamento circolare, intorno a viale Pietro Nenni; nelle aiuole adiacenti sono presenti alcuni esemplari di pino d’Aleppo. Le specie scelte per l’impianto sono state:
2 esemplari di Ceratonia siliqua (carrubo), sempreverde, posti nella parte centrale dell’aiuola per strutturare, anche nel periodo invernale, l’assetto vegetale;
2 esemplari di Melia azedarach (melia, albero dei rosari), deciduo, albero caratterizzato dalla chioma leggera, dalla fioritura primaverile e dalla colorazione autunnale delle foglie;
2 esemplari di Cercis siliquastrum (albero di Giuda), deciduo e caratterizzato dalla generosa e notevole fioritura primaverile;
7 esemplari di Callistemon viminalis, sempreverde, notevole per la rifiorenza invernale ed il contrasto tra il rosso dei fiori ed il fogliame verde brillante;
8 esemplari di Hibiscus syriacus, , deciduo, con prolungata e vistosa fioritura nei mesi estivi.
Tutte le specie messe a dimora sono caratterizzate da un’elevata resistenza alla siccità ed una decisa frugalità, risultando quindi minime le necessita manutentive, limitate alle irrigazioni estive per il primo anno d’impianto. Si sono scelte specie, pur nel ridotto range di possibilità climatico-pedologiche, caratterizzate da fioritura vistosa, da far risaltare sullo sfondo di specie arboree a densa vegetazione sempreverde, poste al centro dell’aiuola. Lo schema di impianto prescelto ha individuato un asse di simmetria nascosto, secondo la direttiva nord-sud, che, attraversando diagonalmente l’aiuola principale, viene dissimulato al piano cosciente di percezione, generando al contempo un senso di dinamicità e relazione, amplificato dalla presenza di diversi assi di simmetria secondaria-radiale.
Data la tipologia dell’area di progetto, su aiuola libera, le potature degli alberi potranno essere limitate alla rimozione dei rami secchi ed alla progressiva eliminazione dei rami basali. Per ciò che concerne i cespugli, è consigliato invece uno sviluppo libero, con limitate potature volte unicamente a rendere regolari le direzioni d’accrescimento della chioma.