Ci sono uomini per i quali non bastano poche righe per descriverli, perché hanno un oceano immenso e profondo dentro. Uno di questi è il 42enne grottagliese Fabio Anti: musicista ed insegnante di Teoria Generale della Musica nella Scuola Musicale Comunale di Francavilla Fontana.
Fabio lo abbiamo incontrato nel suo mondo, fatto di strumenti musicali antichi, libri e pezzi ricercati di antiquariato. E’ il più piccolo di tre figli (2 maschi ed una femmina), e, nelle sue parole, racchiude sempre lucidità, preparazione, e per certi versi anche della filosofia.
Un uomo complesso nella sua semplicità, che rende l’idea di essere uno che ha sempre lottato per fare quello che voleva. Un diverso dalla massa, forse, contraddistinto dal pragmatismo e dalla forza di voler sempre scavare nelle cose, per amore della conoscenza.
Il suo immenso curriculum professionale è ben noto ed è frutto di una sua scelta di vita indirizzata verso la musica già dalla tenera età. A scuola preferiva le materie pratiche ed era un bambino che si divertiva coi giocattoli, smontandoli.
Non ha musicisti preferiti, ma riconosce in Monteverdi “la pura bellezza creata con pochi elementi”; e non ha una persona amata in particolare, perché è come se mancasse di rispetto ad altre figure importanti della sua vita. Non è un assolutista e non giudica la gente. Tutt’al più, le sue, sono delle valutazioni personali, magari in continua trasformazione. Non c’è “un centro di gravità permanente”, per Fabio, e, seppur possa essere considerato, per certi versi, un uomo dalla personalità glaciale, una parola che ricorre spesso nel nostro dialogo è “pietà”.
Pietà per le cose toccanti, per i drammi degli altri, per chi non distingue le cose importanti da quelle futili.
Non ha rimpianti, perché – dichiara – “ciò che è successo è successo, ed è inutile perdere tempo a rimuginare, anche perché tutte le esperienze contribuiscono a formarci”.
Un suo pensiero va alla gioventù di oggi, spesso criticata: “Il mondo è sempre stato mondo, e la gioventù attualmente è variegata, esattamente come nel passato. Certo è che i ragazzi sono più preparati e più aperti”.
Uomo razionale che reputa il rispetto il valore più alto, che apprezza l’intelligenza vera e che non si allontana dalle situazioni, o dagli amici, per impeto, ma perché prende atto che qualcosa, evidentemente, non va. Tranquillamente.
Per quello che dipende da lui stesso, si reputa una persona libera, e mai vorrebbe essere un peso per qualcuno.
Qui, il nostro discorso si allarga al suo essere favorevole all’eutanasia, per chi ormai non ha speranze di poter vivere nel vero senso della parola. Diverso è per chi sceglie di non curarsi, quasi a volersi suicidare.
“La cosa più importante, è la salute, ma io non ho paura della morte perché è una cosa naturale. Tuttavia, chi di noi non vorrebbe un trapasso senza sofferenza, magari di punto in bianco? La cosa brutta è essere morti da vivi”.
Fabio frequenta le Chiese ed ha approfondito anche la lettura della Bibbia. E’ un credente e reputa la religione “un’organizzazione che può funzionare, se fatta bene; poi c’è la spiritualità, che invece è qualcosa di personale”.
Chi è davvero Fabio Anti? Un uomo fatto di strumenti musicali, di amore per il suo cane, di libri, di amici, delle sue azioni, di avversione all’ignoranza e alla lingua lunga di alcune persone.
Ama la sua città, Grottaglie, per la sua storia e per le sue potenzialità, anche se “dovrebbe uscire dal provincialismo e dalla baronia ipocrita”.
Il periodo pasquale non lo intristisce, a differenza di quello “vuoto”- purtroppo- del Natale.
Ringrazia Don Cosimo Conserva per la fiducia che ha sempre riposto in lui, e perché è stato il veicolo che lo ha portato a ciò che attualmente fa.
Passato, presente e futuro immersi nel colore blu: la calma, la serenità, l’intelletto, la profondità, la stasi, il riposo.
Ecco, Fabio più che insegnante lo definiremmo “Maestro”. Un immenso, emozionante, Maestro.