Le riflessioni del sindaco di Milano Beppe Sala, lette su Repubblica, ci mettono di fronte a una necessità della quale a Taranto siamo già consapevoli.
Che le città fossero laboratori di transizione, infatti, a noi è già chiaro da diverso tempo, ancor di più al sindaco Rinaldo Melucci che, ben prima della pandemia e delle indicazioni del PNRR, aveva predisposto il piano “Ecosistema Taranto”, immaginando una città diversa dal punto di vista economico, ecologico ed energetico.
Qui al Sud, dove attendiamo buona parte delle risorse previste dal PNRR, lavorare sulla transizione è un imperativo che già coinvolge ottimi amministratori come il nostro sindaco, che si è speso rispetto all’urgenza di qualificare ulteriormente la classe dirigente, sia amministrativa, sia politica, per scongiurare il rischio della perdita di questi fondi.
Taranto sta progettando un sistema di mobilità sostenibile con le BRT, linee di bus elettrici veloci, presto avvierà i cantieri della forestazione urbana, è assegnataria di 30 milioni di euro del PinQua per la riqualificazione di ampie porzioni dei quartieri Paolo VI e Città Vecchia, incardinati proprio nel PNRR, ha rinnovato la flotta del trasporto pubblico locale puntando su mezzi ibridi: sono solo alcuni esempi di quel percorso di transizione “green” che qui è stato delineato per tempo, diventato oggi prospettiva condivisa della nazione.
Sostenere questo percorso, quindi, significa essere consapevolmente connessi con il presente.
Perché Taranto è già sulla strada che il bravo sindaco Sala immagina per Milano.