Ha suscitato non poche polemiche l’abbattimento degli alberi di pino presenti nell’area giochi destinata ai bambini, in Largo Osanna.
Si tratta di alberi robusti presenti da tantissimi anni, la cui rimozione non è piaciuta proprio a tutti, compresi i consiglieri di opposizione che hanno da subito cercato di capire le motivazioni alla base di tale intervento.
Una scelta che, secondo quanto riferito dall’amministrazione comunale, si è resa necessaria per ragioni di sicurezza. Ad illustrare queste motivazioni, attraverso i social, è stata l’assessore Anna Cosma Marangi che ha elencato alcune problematiche legate alla scelta di abbattere gli arbusti.
Gli alberi, così come ha spiegato l’assessore Marangi, rischiavano di creare danni se esposti al forte vento, avevano radici che hanno danneggiato il manto stradale e alcuni erano malati e impossibili da rinvigorire con la potatura. Da qui l’abbattimento «dopo un’accurata analisi dello stato degli stessi da parte dell’ufficio tecnico e degli esperti di botanica» come ha scritto Marangi.
Un’analisi dunque della quale dovrebbe esserci un verbale che i consiglieri di opposizione hanno voluto approfondire, protocollando alcune richieste per visionare gli atti.
Il primo a presentare l’istanza è stato il consigliere Donato Alba, seguito da Carmela Testa che ha raccontato poi la vicenda sui social.
Nella giornata di venerdì 8 ottobre, Alba e Testa si sono recati presso l’ufficio tecnico del comune di Montemesola per chiedere alla responsabile informazioni circa i lavori di rifacimento delle aree parco giochi, compresa appunto quella di Largo Osanna.
«Il responsabile era occupato con un altro consigliere comunale ma, dopo pochissimo, usciva e ci portava nel suo ufficio per dirci (dopo aver sentito le nostre richieste) che non esiste per quei lavori un progetto su supporto cartaceo ma solo su supporto elettronico, peraltro neanche presente nel suo computer tant’è, che si impegnava a inviarcelo con posta elettronica» dice il consigliere Carmela Testa.
«Non so se sia ortodosso fare affermazione del genere – prosegue – Anzi, credo che questa sia stata un’affermazione gravissima. Un ente che ha quasi finito di eseguire lavori e forniture per un progetto di cui non si ha traccia. Un progetto del costo di € 64.500,00 circa, a carico non del comune ma pur sempre denaro pubblico; un progetto, sicuramente, con implicazioni di impatto ambientale notevole prevedendo l’abbattimento di molte essenze a dimora da tantissimo tempo. E di tutto questo non si ha traccia? Qual è l’altra sede depositaria dei file dei nostri progetti dal momento che non si trovano negli atti del nostro ente?».
Nel frattempo, quei documenti richiesti e che la responsabile dell’ufficio tecnico avrebbe dovuto inviare ai consiglieri via email, ad oggi non sarebbero stati ricevuti.
Dopo i solleciti verbali dei consiglieri di opposizione nelle date del 15 e 21 ottobre, per accedere agli atti richiesti, ancora non sono pervenute risposte dall’ufficio tecnico, ma ne è arrivata una dal gruppo Insieme che sostiene l’attuale maggioranza guidata dal sindaco Ignazio Punzi.
Il gruppo, sui propri canali social, si domanda se quella dei consiglieri di opposizione sia «cattiveria o ignoranza».
«Un consigliere che non sa che delibere e determine sono atti pubblici e si possono trovare sul sito del comune è cattivo o ignorante? Un consigliere che non sa che lo sfalcio non si vende, ma si smaltisce è cattivo o ignorante? Un consigliere che accusa gli uffici di non adempiere ad un obbligo di legge negandogli la consegna di documenti pur sapendo che l’ufficio ha tempo 30 giorni per rispondere è cattivo o ignorante?» ha scritto su facebook il gruppo Insieme.
Insomma, un botta e risposta sui social che però esula dal problema.
«Non dico per condivisione – dice ancora Carmela Testa – ma almeno per dovere di trasparenza i cittadini devono sapere. A me pare di non avere visto neanche cartelli in cantiere. Mi sono persuasa che, in quanto consigliere di minoranza, le mie richieste dovrò inoltrarle altrove».
E così è stato. I quattro consiglieri di opposizione hanno sottoscritto una lettera indirizzata al Prefetto di Taranto nella quale, illustrata la questione e le reiterate richieste per prendere visione degli atti e capire le motivazioni che hanno portato all’abbattimento di quegli alberi presenti oramai da diversi anni, chiedono un intervento per ristabilire il rispetto di norme e regolamenti dello Stato e dell’ente relativamente al riconoscimento delle funzioni e dei diritti dei consiglieri.