“Dopo circa 50 giorni dall’ultimo incontro al Mise con il ministro Giorgetti nulla è cambiato in concreto, anzi la situazione peggiora di giorno in giorno”. Così Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, al termine dell’incontro al Mise sulla vertenza dell’ex Ilva.
“Proseguono i licenziamenti discriminatori – sottolinea il leader Uilm – si conferma un clima repressivo nei confronti dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali, si continuano ad accumulare ritardi per quanto riguarda gli investimenti ambientali e manutentivi, aumenta il numero dei lavoratori in cassa integrazione”.
“A questo si aggiunge – continua Palombella – la drammatica situazione dei lavoratori dell’indotto, con ritardi di diversi mesi del pagamento degli stipendi, e dei lavoratori in Ilva AS che, oltre a vedersi mettere in discussione la prospettiva occupazionale, sono stanchi di aspettare un piano di formazione”.
“Un mese fa si è verificato il tanto atteso ingresso dello Stato all’interno di Acciaierie d’Italia ma per ora non c’è stato alcun cambio di passo – esorta – Ancora non si è nemmeno riunito il nuovo Cda e sembra che i 400 milioni versati da Invitalia siano già stati spesi”.
“Il Ministro Giorgetti ha dichiarato di voler anticipare i tempi per il controllo della nuova società da parte di Invitalia, previsto per maggio 2022 – sottolinea – questo lo riteniamo positivo per la prospettiva ma per il presente il Governo deve vigilare sull’attuale gestione per mettere fine a questa situazione insostenibile”.
“Il tanto annunciato piano nazionale della siderurgia, funzionale alla salvaguardia e al rilancio dei diversi siti, continua ad essere una chimera” prosegue.
“Nonostante le nostre ripetute richieste di avviare una discussione, continuiamo a fare incontri inutili” aggiunge Palombella.
“Ora è indispensabile continuare una fase di mobilitazione generale che riguarderà il futuro della siderurgia e le tante vertenze aperte e non risolte da troppi anni” conclude.