I Carabinieri della Stazione di Massafra hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un 43enne del posto per il reato di stalking e maltrattamenti in danno della sua ex coniuge e delle figlia minore.
Le indagini avviate a seguito delle diverse denunce sporte dalla ex convivente, hanno fatto emergere il contesto di assoggettamento psicologico e vessatorio in cui la vittima versava. La stessa, esasperata dalle angherie subite dall’ex compagno, sin dal mese di Gennaio 2016, ha deciso di raccontare tutto ai Carabinieri. L’uomo era stato suo convivente per molti anni, ma nonostante l’interruzione di ogni rapporto sentimentale, continuava a perseguitarla, riservandole aggressioni sia fisiche che verbali e ponendo in essere atti persecutori, continuando ad apostrofarla in qualsiasi luogo la incontrasse con ingiurie ed offese, causandole uno stato di ansia e paura sino a temere per la propria incolumità fisica e quella dei propri figli.
La vittima ha raccontato di molteplici episodi in cui il suo ex coniuge aveva posto in essere pedinamenti, inseguimenti tra auto per le strade cittadine, il tutto corroborato dalla ricezione di SMS sulla propria utenza telefonica dal chiaro contenuto minatorio. In un occasione le minacce erano pervenute, addirittura, mediante un foglio manoscritto che lo Stalker aveva fatto recapitare all’interno dell’abitazione ed il cui contenuto minaccioso ed ingiurioso era stato anche letto dalla figlia minore.
Ieri sera l’epilogo di questa triste storia quando lo stalker, individuato la ex coniuge e la figlia minore che passeggiavano nel principale corso cittadino, le affrontava mediante aggressioni verbali e fisiche che si concludevano con l’intervento immediato dei militari che riuscivano a bloccare il 43enne nell’immediatezza dei fatti. Le due vittime ricorrevano alle cure dei sanitari del locale punto di primo intervento riportando lesioni guaribili in pochi giorni.
Inoltre in relazione a quest’ultimo episodio vi erano le dichiarazioni di alcuni testimoni che confermavano quanto già denunciato dalle vittime. Pertanto l’uomo, veniva dichiarato in stato di arresto e tradotto presso la Casa Circondariale di Taranto a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.