«Se l’Orchestra della Magna Grecia si impegna a rendere speciale ogni concerto, è perché Milva, ci ha trasferito questo insegnamento: per lei salire sul palco era la sfida della vita. Questo è stato il più grande regalo che questa immensa artista potesse farci». Questo il primo commento di Piero Romano, direttore artistico dell’Orchestra della Magna Grecia una volta appresa la notizia della scomparsa di Milva, madrina della stessa OMG.
Milva, “la rossa” non c’è più. Di lei resteranno scolpiti nel cuore e nella memoria i suoi grandi insegnamenti. Aveva 81 anni. Fra le più grandi interpreti della canzone italiana, aveva registrato successi nei teatri di tutto il mondo. Dal 1994 aveva avuto inizio la sua collaborazione con l’Orchestra della Magna Grecia della quale era madrina.
Dalla Stagione 94/95, una cinquantina sono stati i concerti tenuti con l’Orchestra della Magna Grecia in tutto il mondo: diciannove in Giappone, quattordici fra Germania, Austria e Svizzera, il resto in Italia. Fra gli spettacoli portati in scena con l’OMG, “Thalassa”, le melodie del Mediterraneo, musiche da Teodorakis a Morricone; “I sette peccati capitali” di Kurt Weill su testo di Bertold Brecht (Taranto, Matera, Bari); “Astor Piazzolla, le canzoni, le musiche”.
La grande classe il suo marchio di fabbrica. Unica artista italiana ad essere insignita contemporaneamente delle massime onorificenze riconosciute a quanti si sono spesi nelle Arti: Ufficiale dell’Ordre des arts et des lettres (1995), Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania (2006), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2007) e Cavaliere della Legion d’onore della Repubblica Francese (2009).
«Milva è stata la donna che ha dato più intensità al nostro rapporto – dichiara Romano – trasmetteva grande passione, viveva il palcoscenico con tutta se stessa, reale e regale quando era in scena. Lei impersonava il teatro, trasmetteva grande energia: questo l’insegnamento che ha dato all’Orchestra della Magna Grecia; oggi se l’OMG riesce a rendere speciale ogni concerto, è perché lei ci ha trasferito questo insegnamento. Per lei salire sul palco era la sfida della vita. Questo il più grande regalo che potesse farci».