La Giunta comunale con delibera n. 92 del 21 aprile 2021 ha approvato il protocollo di intesa della Rete dei Sindaci “Recovery Sud” promossa dal sindaco di Acquaviva delle Fonti Davide Carlucci e che riunisce i Sindaci meridionali quale risposta istituzionale alla grave crisi di rappresentanza del Sud.
Entro il 30 aprile il Presidente del Governo prof. Mario Draghi dovrà inviare alla Commissione Europea il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per utilizzare le risorse finanziarie previste dalla Programmazione dell’UE con il dovrà essere presentato il crono programma dettagliato in cui sono contenute le aree di intervento.
La rete dei Sindaci del Sud nasce per organizzare una risposta istituzionale alla grave crisi di rappresentanza del meridione che a giudizio dei primi cittadini ha portato a una serie di risultati negativi per i territori amministrati. Evidenzia le disparità di trattamento fra i Comuni del Nord e quelli del Sud dell’Italia dove continua ad aggravarsi il divario economico.
La Rete propone di: varare un piano straordinario di assunzioni, nella misura di almeno 5.000 progettisti specializzati nei programmi comunitari in tutto il Mezzogiorno (oltre i 60.000 proposti dall’ANCI); garantire livelli essenziali delle prestazioni sanitaria, scolastica, assistenziale e di trasporto e, di concerto con l’ANCI, assicurare una casa a tutti, realizzare un effettivo efficientamento energetico e di rigenerazione del patrimonio edilizio esistente pubblico e privato attraverso piani di recupero dei centri storici, avviare piani di recupero delle acque reflue per il riuso in agricoltura, piani di adattamento ai cambiamenti climatici con priorità d’intervento sul versante sia idrogeologico, per la tenuta stessa dei territori a rischio, definire una strategia dei rifiuti coerente con il quadro specifico di impoverimento del suolo e con l’obiettivo prioritario del riciclo; sostenere l’internazionalizzazione delle produzioni agroalimentari, sviluppare i Distretti del Cibo e a potenziare i Gruppi di Azione Locale, eliminare gli impacci burocratici che limitano l’erogazione e l’attuazione di finanziamenti; coinvolgere i percettori del Reddito di cittadinanza in progetti di utilità sociale, in particolare nella tutela di boschi, delle aree verdi in genere e del miglioramento dell’arredo urbano; superare le carenze infrastrutturali attraverso l’alta velocità ferroviaria; varare un robusto intervento in linee di bus elettrici e un Piano per la Bike economy del Sud.
L’Italia è unica ed il Mezzogiorno non può più permettersi ulteriori ritardi e “scippi”. Si continuano a sbandierare priorità al Sud ma si persevera nel fare retorica con i cittadini e gli amministratori del Mezzogiorno. Bruxelles ha chiesto di spendere i due terzi di quello stanziamento del Recovery fund nel Meridione, proprio per colmare quel divario con il Nord, con un poderoso programma d’investimento per realizzare le infrastrutture e i servizi mancanti. La Ministra Carfagna qualche giorno fa ha cercando di rassicurare i meridionali tirato fuori un 40%, l’unione europea parla però di un 66%. Il Mezzogiorno non può più essere bistrattato e gli oltre 500 Sindaci uniti nella rete sono la dimostrazione che la politica non può più piegarsi agli interessi economici e finanziari del Nord. Non stiamo pretendendo di più, stiamo solo reclamando quello che ci spetta.