“Mittal detta di nuovo le condizioni e chiede scudo penale? Non è tempo di documenti e ordini del giorno che servono solo a prendere o perdere tempo per dare l’impressione di esserci o, peggio, di voler cambiare tutto per non cambiare niente. Chiedo pubblicamente a tutti i sindaci della provincia di Taranto, al governatore Emiliano, ai parlamentari ionici, ai consiglieri comunali, ai consiglieri regionali ionici… chiedo cosa pensino realmente delle ultime righe del comunicato di Mittal, dove si legge:
‘Le condizioni sospensive comprendono: la modifica del piano ambientale in vigore per tenere conto delle modifiche del nuovo piano industriale; la revoca di tutti i sequestri penali riguardanti lo stabilimento di Taranto; e l’assenza di misure restrittive – nell’ambito dei procedimenti penali in cui Ilva è imputata – nei confronti di Acciaierie d’Italia Holding o di sue società controllate. Nel caso in cui le condizioni sospensive non si verificassero, Acciaierie d’Italia Holding non sarebbe obbligata a perfezionare l’acquisto dei rami d’azienda di Ilva e il capitale in essi investito verrebbe restituito’.
Bisogna esprimersi chiaramente, senza tanti giri di parole. Non è tempo di giochetti di partito o di mantenere o guadagnare rendite di posizione politica. Chi respinge questa condizione che Mittal ripropone? Chi ne approva logica e finalità? E a prescindere da Mittal, chi vuole ancora che Taranto sia sotto scacco dalla produzione dell’acciaio? Chi pensa che Taranto debba andare oltre? I tarantini hanno il diritto di conoscere posizioni nette e chiare, una volta per tutte. Io dico no a questa ennesima condizione posta da Mittal, no allo scudo penale, sì alla chiusura dello stabilimento tarantino. Acciaieria d’Italia non sarà mai il mio ‘inno’. Ognuno dica chiaramente cosa pensa e traduca ciò che pensa in azioni reali, ognuno nella propria assise, ognuno nel proprio ruolo. Fate in modo che la gente sappia e giudichi. Basta con le chiacchiere sulla pelle dei tarantini e dei lavoratori. Chiarezza, adesso”. Lo dice l’eurodeputata del gruppo Greens/EFA, Rosa D’Amato.