Il personale della Squadra Mobile ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un tarantino di 26 anni, per maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e inosservanza del divieto di avvicinamento.
Nello scorso gennaio, nei confronti dell’arrestato, sempre per gli stessi reati fu emessa un’ordinanza di divieto di avvicinamento alla persona offesa.
All’inizio dell’anno, il personale specializzato della Squadra Mobile, dopo aver raccolto la disperata denuncia di una donna, convivente del 26enne arrestato, avviò rapidissime indagini, accertando che il giovane da qualche anno, costringeva la compagna ad un’insostenibile esistenza, a stare chiusa in casa in un regime di vero e proprio terrore, fatto di continui maltrattamenti verbali e soprattutto fisici.
L’uomo, come accertato nella paziente opera di ascolto del personale della Squadra Mobile, non perdeva occasione per picchiare con inaudita violenza la compagna spesso incurante della presenza dei tre loro figli in tenera età.
Violenze inizialmente mai denunciate per paura di ulteriori ritorsioni sia personali che verso i suoi quattro figli tra i quali il più grande di otto anni, nato da una precedente relazione.
A seguito di ulteriori segnalazioni della vittima, i poliziotti hanno accertato che il giovane negli ultimi tempi, incurante del suo divieto di avvicinamento, ha continuato non solo nei suoi atti violenti nei confronti della sua ex compagna, ma anche nei confronti del figlio della donna che presente alle aggressioni fisiche ha cercato di difendere a suo modo la mamma.
Le ulteriori recenti indagini, avviate con l’ascolto protetto del minore, hanno svelato che il bambino era stato vittima di violenze fisiche, subendo pugni, calci e persino in un’occasione percosse alle gambe con una mazza da baseball.
Il piccolo inoltre era quasi soggiogato dallo stalker che gli imponeva il silenzio su tutto ciò che accadeva all’interno delle mura domestiche, spaventandolo con la sua imminente reclusione in un istituto minorile.
La paziente opera dei suoi insegnanti che hanno inizialmente notato i disagi del piccolo e successivamente l’attività degli agenti della Squadra Mobile ha permesso di far emergere questi tristi episodi di violenza.
Il 26enne è stato rintracciato e, dopo le formalità di rito, associato presso la locale Casa Circondariale.