Un germoglio. Qualcosa che dal buio viene alla luce e celebra la vita. È un messaggio di speranza che riempie il cuore e, mai come in questo momento, alimenta le speranze di tutti quanti noi.
Così, dei piccoli semini di grano, possono diventare un’opportunità per partecipare alla vita di una comunità che nonostante tutto, continua; la vita di una comunità che non si è arresa al covid e, convivendoci, cerca di andare avanti.
Con questo spirito e con la voglia di continuare un cammino in questo periodo che precede la Santa Pasqua e che ci vede costretti a rinunciare ai nostri tradizionali riti, Don Andrea Casarano, parroco di Montemesola, su spunto di una catechista, ha deciso di coinvolgere bimbi e ragazzi nell’allestimento dell’Altare della Reposizione, comunemente conosciuto come “Sepolcro”.
In che modo? Ogni bambino potrà recarsi in chiesa fino a venerdì 26 febbraio dalle ore 16 alle ore 17, per ritirare un piccolo sacchetto di grano.
I bambini dovranno far crescere il grano al buio (un rimando simbolico all’Eucarestia), in questo modo – come ci ha spiegato Don Andrea – i germogli avranno un colore molto chiaro. La raffigurazione di quanto i bimbi andranno a fare, è quella della sepoltura di Gesù (ecco perché “sepolcrini”). Una volta germogliati, saranno poi portati in chiesa il Mercoledì Santo per l’allestimento dell’Altare.
Abbiamo chiesto qualche dettaglio in più a Don Andrea Casarano, il quale ci ha spiegato com’è nata questa idea.
«Purtroppo la pandemia ha interrotto da un anno qualunque attività catechetica, abbiamo persino evitato di fare l’oratorio estivo. I catechisti si mantengono in contatto con i bambini e i ragazzi con i messaggi o inviando loro del materiale telematico. Periodicamente, qualche catechista svolge qualche incontro tramite piattaforme di video call, ma evitiamo di farlo poiché i bambini trascorrono già l’intera settimana seguendo le lezioni scolastiche in DAD» spiega Don Andrea a Tarantinitime.it, «c’è stata la celebrazione delle Ceneri a cui i bambini hanno dato una buona risposta nella partecipazione. Ci rendiamo conto che c’è timore da parte dei genitori a far partecipare i bambini e abbiamo profondo rispetto di questa scelta. Tuttavia, siamo coscienti che è nostro compito, per quanto ci è possibile, cercare di coinvolgere i bambini e i ragazzi nella vita della comunità che, seppur in modo diverso, continua a camminare. Una catechista ha proposto di estendere a tutti quanto già si faceva nel suo gruppo negli scorsi anni. Una tradizione antica che un tempo coinvolgeva, non solo da noi ma dappertutto, l’intera comunità: l’allestimento del “Sepolcro”, oggi più opportunamente chiamato Altare della reposizione per il Giovedì santo. Tutti i germogli portati dai bambini e utilizzati nell’allestimento dell’altare, andranno tutti insieme a simboleggiare, giovani e forti, la vittoria del Risorto sul buio della morte».