Sciolte le riserve sulle nomine dei sottosegretari. Il presidente del consiglio Mario Draghi chiude la partita con i leader della nuova maggioranza di governo, a margine del Consiglio dei ministri convocato per deliberare sui funerali di stato per l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in Congo lo scorso lunedì. Nella formazione approvata dal neopresidente del Consiglio figurano sei parlamentari pugliesi: il senatore di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto, i deputati di Lega e Movimento 5 Stelle, Rossano Sasso e Anna Macina, l’ex ministro Teresa Bellanova di Italia Viva e le senatrici di Pd e M5S, Assuntella Messina e Rossella Accoto.
Tensioni durante i lavori
Il Cdm di ieri sera non è stato certo orfano di polemiche, con i lavori bloccati per ben 45 minuti a causa di alcune frizioni tra i partiti. Nulla di insuperabile a quanto pare, sebbene fonti interne confermano che le recriminazioni di Pd e 5stelle sulla proposta di Mulè all’editoria siano state piuttosto brusche (il deputato di Forza Italia è stato poi dirottato alla Difesa). E i dissidi non si sono certo arrestati lì: tra i temi sollevati dagli assi portanti del Conte II, c’era anche la richiesta di ottenere dei posti in più rispetto a quelli poi effettivamente assegnati, oltre che un muro (poi caduto) sulla nomina di Centinaio (ministro dell’Agricoltura leghista del primo governo Conte). L’impasse è stata tuttavia superata, tra nuove nomine, altri dirottamenti e riconferme. Tra i “mandati” tecnici, spicca l’incarico a Carlo Cottarelli finalizzato “ai lavori sulla semplificazione burocratica e la riforma della Pubblica Amministrazione” al fianco del ministro Brunetta.
Un nuovo equilibrio nella maggioranza
Dopo che le nomine dei ministri avevano fatto storcere il naso a buona parte della “sinistra grillina” e soprattutto agli aficionados democratici del Conte II, le scelte di Draghi sembrano aver riequilibrato gli assetti della maggioranza. Dei 39 sottosegretari nominati dal premier, sono ben 11 gli esponenti del M5s, contro i 9 della Lega e i 6 di Forza Italia e Pd. Sono 2 invece i sottosegretari di Italia Viva e uno a testa per Centro democratico, +Europa, Leu e Noi con l’Italia.
Ed era proprio quello grillino il tetris più complicato: conferme per Giancarlo Cancelleri ai Trasporti, Alessandra Todde allo Sviluppo economico, Manlio Di Stefano agli Esteri, Pierpaolo Sileri alla Salute, Laura Castelli all’Economia e Carlo Sibilia agli Interni. I volti nuovi sono invece Rossella Accoto al Lavoro, Dalila Nesci al Sud, Anna Macina alla Giustizia, Barbara Floridia all’Istruzione e Ilaria Fontana all’Ambiente.
Per la Lega riconferme, Forza Italia sceglie Sisto alla Giustizia
Il Carroccio ripropone moltissimi salviniani doc, alcuni già reduci dell’ultima esperienza di governo: riecco infatti Claudio Durigon e Gian Marco Centinaio. E poi Rossano Sasso, Lucia Borgonzoni, Tiziana Nisini, Vannia Gava, Alessandro Morelli, Stefania Pucciarelli e Nicola Molteni.
In Forza Italia ci sono Francesco Paolo Sisto alla Giustizia, Giorgio Mulè, Gilberto Pichetto Fratin, Francesco Battistoni, Deborah Bergamini e Giuseppe Moles, nominato all’editoria dopo il muro su Mulè. In quota Noi con l’Italia di Lupi entra Andrea Costa alla Salute.
Tante donne nel Pd, Italia Viva non cambia
Per il Pd la sorpresa è la senatrice di Barletta, Assuntela Messina, all’interno di un folto gruppo di donne: c’è Marina Sereni per gli Esteri, Simona Malpezzi per i rapporti con il Parlamento, Anna Ascani – già viceministro dell’Istruzione che passa al Mise – e l’assessora regionale laziale Alessandra Sartore, cui spetta la nomina all’Economia. Sarà sottosegretario alla Presidenza del Consiglio invece l’ex ministro Vincenzo Amendola, scelto però in veste “tecnica” e non in quota Pd.
Per Italia Viva, riecco Ivan Scalfarotto e Teresa Bellanova, mentre Leu riconferma nella squadra dei sottosegretari Maria Cecilia Guerra.
Infine, per Centro democratico e +Europa ecco Bruno Tabacci, cui viene affidato il coordinamento della politica economica, e Benedetto della Vedova, che andrà agli Esteri.
La scelta pesante di Draghi: Gabrielli ai servizi segreti
Sarà Franco Gabrielli a guidare l’autorità delegata ai Servizi segreti. L’attuale capo della Polizia accetta un incarico pesantissimo, su proposta diretta di Draghi. Ancora incerta la nomina allo Sport, ma il comunicato della Presidenza del Consiglio parla di un incarico che sarà assegnato successivamente.
Tutte le nomine
Presidenza del Consiglio
Deborah Bergamini, Simona Malpezzi (rapporti con il Parlamento), Dalila Nesci (Sud e coesione territoriale), Assuntela Messina (innovazione tecnologica e transizione digitale), Vincenzo Amendola (affari europei), Giuseppe Moles (informazione ed editoria), Bruno Tabacci (coordinamento della politica economica), Franco Gabrielli (sicurezza della Repubblica)
Esteri e cooperazione internazionale
Marina Sereni (viceministro), Manlio Di Stefano, Benedetto Della Vedova
Interno
Nicola Molteni, Ivan Scalfarotto, Carlo Sibilia
Giustizia
Anna Macina, Francesco Paolo Sisto
Difesa
Giorgio Mulè, Stefania Pucciarelli
Economia
Laura Castelli (viceministro), Claudio Durigon, Maria Cecilia Guerra, Alessandra Sartore
Sviluppo economico
Gilberto Pichetto Fratin (viceministro), Alessandra Todde (viceministro), Anna Ascani
Politiche agricole alimentari e forestali
Francesco Battistoni, Gian Marco Centinaio
Transizione ecologica
Ilaria Fontana, Vannia Gava
Infrastrutture e trasporti
Teresa Bellanova (viceministro), Alessandro Morelli (viceministro), Giancarlo Cancelleri
Lavoro e politiche sociali
Rossella Accoto, Tiziana Nisini
Istruzione
Barbara Floridia, Rossano Sasso
Beni e attività culturali
Lucia Borgonzoni
Salute
Pierpaolo Sileri, Andrea Costa