Taranto è oramai, sempre più nel mirino di atti vandalici. Dopo l’ultimo che ha riguardato molto da vicino l’istituto comprensivo “Pirandello” nel quartiere Paolo VI, completamente devastato e ridotto malissimo dai vandali, a poca distanza di tempo è stata la volta di un monumento commemorativo voluto dall’amministrazione comunale per commemorare gli italiani che hanno perso la vita il 12 novembre del 2003 nel sanguinoso attentato di Nassirya.
Taranto non si riconosce più e negli ultimi tempi è sempre più spesso triste teatro di azioni deplorevoli.
Un atto come l’ultimo avvenuto, ai danni del monumento commemorativo dei caduti di Nassirya, non si può commentare pacificamente, se non con parole di disprezzo, stesso sentimento di chi, a Taranto, si è divertito a devastare quanto dedicato ai nostri connazionali. Quel maledetto giorno di novembre ventotto persone persero la vita, tra questi diciannove erano italiani e dodici erano Carabinieri.
Erano impegnati all’estero in una missione militare con finalità di peacekeeping (mantenimento della pace, o missione di pace) denominata “OperazioneAntica Babilonia”. L’Italia dunque, partecipa attraverso questa missione sotto la guida degli inglesi, per ricostruire in quei luoghi un comparto di sicurezza; ripristinare le infrastrutture pubbliche; contrastare la criminalità riportando l’ordine.
Alle ore 10.40, in Nassiriya (Iraq), sede di importanti giacimenti petroliferi, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppia davanti all’ingresso di un avamposto del Reggimento MSU dei Carabinieri, uccidendo Carabinieri, soldati dell’Esercito e civili italiani e iracheni. L’Arma in quel terribile giorno, che precedeva di poche settimane la fine della missione, perde i Sottotenenti Enzo Fregosi, Giovanni Cavallaro, Alfonso Trincone, Giuseppe Merlino; i Marescialli Aiutanti S.ups Alfio Ragazzi, Massimiliano Bruno; il Maresciallo Capo Daniele Ghione; i Brigadieri Giuseppe Coletta e Ivan Ghitti; il Vicebrigadiere Domenico Intravaia e gli Appuntati Horacio Majorana e Andrea Filippa.
I Caduti sono stati decorati di Medaglia D’oro di vittima del terrorismo e di Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero.
Quel monumento era stato eretto su volere dell’amministrazione comunale in Via Caduti di Nassiriya, una traversa di Corso Italia nei pressi dell’Istituto superiore “Pacinotti”, proprio per commemorarli, come è avvenuto in moltissime città d’Italia. Qualcuno, probabilmente la scorsa notte, ha pensato bene di devastarlo commettendo in primo luogo, un atto vandalico nei confronti della cosa pubblica, in secondo luogo, un vero e proprio oltraggio alla memoria di quanti hanno versato del sangue. E non è la prima volta che succede a Taranto proprio a monumenti dedicati alle Forze dell’Ordine. Tempo fa, infatti, fu presa di mira anche la statua in onore dei Carabinieri in città vecchia.
Non riusciamo a spiegarci il perché di un simile gesto; riusciamo solamente a dire quanto spesso la frustrazione di taluni sia più forte del senso civico, dell’orgoglio, della dignità.