Sportelli: «I rapporti fra indotto e committente sono rientrati nella normalità, ma pesa l’incognita di novembre. È necessario coinvolgere e informare subito le Istituzioni locali e le imprese sull’andamento della trattativa Governo – AMI».«Taranto è stata segnata da lunghi mesi di crisi finanziaria dell’indotto siderurgico. Con i risultati ottenuti nella Cabina di regia sui pagamenti pregressi, possiamo dire che la situazione ha nuovamente assunto gli auspicati margini della normalità del rapporto fra committente e fornitori. È un buon segnale per gli imprenditori e per le maestranze».Commenta così Luigi Sportelli, Presidente della Camera di commercio di Taranto, l’esito dell’incontro della Cabina di regia, insediata sotto l’egida del Prefetto di Taranto, convocata e coordinata dalla Sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico, delegata alle crisi industriali, Alessandra Todde, insieme al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mario Turco. Proprio l’Ente camerale, che ha partecipato a tutte le riunioni, ne aveva sollecitato la costituzione insieme alle principali Associazioni di categoria interessate. «Bisogna attribuire il giusto merito ai Sottosegretari per la straordinaria operatività e per la concretezza del loro impegno, nonché per il ritmo serrato dei lavori dell’Organismo che si sono conclusi, con il raggiungimento di questo primo obiettivo, con la riunione del 30 ottobre. Sono sostanzialmente rientrate le criticità sullo scaduto e AMI, sempre presente con l’AD Morselli, ha anche offerto rassicurazioni riguardo alle fatture in scadenza. Certamente – prosegue il Presidente – si tratta di una positiva evoluzione della crisi, della quale diamo atto alle parti che, dentro un alveo istituzionale di facilitazione e monitoraggio, hanno riattivato un positivo ed efficace dialogo. Era un obiettivo necessario, del quale la Camera di commercio si è interessata da subito, in quanto Ente preposto alla regolamentazione ed alla tutela del mercato». «Ora, però, non si devono spegnere i riflettori! Abbiamo risolto una quota del problema, ma molte ombre ancora oscurano la serenità e le certezze di cittadini, imprese e lavoratori, prima fra tutte l’ormai imminente appuntamento del 30 novembre. Qual è il futuro della siderurgia tarantina? Ad oggi come territorio conosciamo solo la superficie della complessa trattativa in corso. Credo, invece, che non solo le imprese che operano nell’indotto abbiano il diritto di sapere, per tempo, cosa accadrà di qui a un mese per poter adeguatamente pianificare la propria continuità aziendale ma, soprattutto, che un atto di apertura alla discussione ed alla trasparenza sia doveroso verso gli Enti locali che hanno la responsabilità del territorio non solo sotto il profilo economico, ma anche sotto quello sociale e sanitario. È un tema – conclude Sportelli – che abbiamo più volte ribadito in numerosi documenti unitari: per raggiungere la normalità, le Istituzioni – Camera di commercio di Taranto, Comune di Taranto, Comuni dell’Area di crisi industriale complessa e Provincia di Taranto – devono essere incluse in un vero processo di partecipazione non più procrastinabile».