Purtroppo abbiamo dimenticato troppo in fretta i convogli militari in uscita da Bergamo carichi di feretri, non ci stiamo rendendo conto che i nostri posti di terapia intensiva stanno rapidamente tornando a riempirsi, per altro di persone sempre più giovani ed in origine sane. Siamo, invece, inclini ad assembrarci a manifestazioni di dubbio gusto e illogiche per affermare l’inesistenza del virus, quando un pianeta intero sta lottando, stiamo persino consentendo ai nostri giovani di vandalizzare mezzi ed arredi pubblici in nome di Halloween. Per non parlare dell’affluenza ai cimiteri che stiamo riuscendo a tenere sotto controllo grazie al duro lavoro della polizia locale e della protezione civile, quando la presenza poteva razionalmente essere dilazionata nel tempo, come se la compassione e il ricordo si esauriscano in un preciso giorno dell’anno, a un dato orario.
Pensavamo forse di essere immuni sullo Ionio, non sappiamo contenere i rischi, crediamo al primo pagliaccio che strilla contro la scienza invece che a cogliere e ad assecondare gli sforzi che istituzioni e forze dell’ordine fanno quotidianamente per preservare la nostra salute e proteggere la nostra economia.
In fondo cosa ci stanno chiedendo? Di non fare finta di nulla. Perché ormai in ogni famiglia c’è un contagiato o qualcuno in quarantena. Cosa ci stanno chiedendo? Di mantenere distanza di un metro gli uni dagli altri, di igienizzare con frequenza le mani e indossare una mascherina.
Io non lo so quanto ancora stringente sarà il nuovo DPCM che si annuncia per la giornata di lunedì, so che al prossimo accenno di comportamenti che definirei semplicemente disumani, perché mettono a rischio la comunità intera, a Taranto si chiude tutto. La città, nonostante queste difficoltà, si stava rimettendo in cammino, non le vogliono bene quelli che si comportano in maniera irresponsabile.
Nella giornata di giovedì, poi, sarà convocata la conferenza dei sindaci ionici in seno all’ASL, allargata al governatore Michele Emiliano, alla task force regionale per la gestione dell’emergenza epidemiologica, ai consiglieri regionali, per valutare alcune delle criticità che in questi giorni si stanno registrando nella nostra organizzazione sanitaria.
In questo giorno così particolare stringiamoci, allora, intorno agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine, agli addetti delle società partecipate e alla protezione civile, insomma a tutte quelle persone che stanno tentando in ogni modo ad arginare la stupidità e ci stanno aiutando a non abbandonare Taranto al virus, che esiste ed è più forte che mai.