«Abbiamo vissuto una giornata importante, ricca di notizie positive ed interventi di sostanza sul nostro sistema socio-economico. Ma non possiamo dimenticare cosa ha rappresentato lo stabilimento siderurgico per questa città, come ancora sta condizionando il nostro sviluppo e la nostra salute, con tutto il suo carico di incertezze ed errori. Al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte va indubitabilmente il merito di averci messo, ancora una volta, la faccia. Di essersi assunto la responsabilità di non lasciar deragliare il negoziato sull’ex Ilva in una direzione che non è quella invocata dalla comunità ionica, ormai esausta per questa situazione. Ci aspettano settimane intense su questo fronte, noi siamo fermi sulle posizioni espresse da tempo ormai: un accordo di programma di lungo termine, con una forte riconversione tecnologica, senza che qualcuno ci opponga il tabù della chiusura dell’area a caldo, con l’introduzione di una seria valutazione del danno sanitario ad orientare l’eventuale produzione, con un arretramento fisico dello stabilimento dal perimetro cittadino e dal porto, con una concreta riflessione per trovare soddisfazione all’indotto locale e sfogo agli esuberi attesi, con una ripartenza rapida dei processi di bonifica, con la parola fine ai ristori ambientali al Comune di Taranto e ai residenti dei quartieri più esposti. Nell’attesa che ciò finalmente avvenga, oggi siamo felici che vengano intanto sbloccati per l’area di crisi industriale complessa di Taranto i 30 milioni stanziati nel 2016 dalla struttura commissariale. I tanti progetti elaborati, per il capoluogo una dozzina ed un importo totale di 20.5 milioni di euro, allevieranno il nostro tessuto sociale e contribuiranno a ridare fiducia ai cittadini più provati dall’ingombrante presenza siderurgica, non solo del quartiere Tamburi».