“Ciao Taranto è lui mia figlia è stata contattata da quella belva non sappiamo chi sia realmente intanto ho segnalato alla polizia postale e dai carabinieri. Magari pubblicate ricordando di controllare sempre i telefoni dei propri figli”.
È il messaggio che la mamma di una bimba di 12 anni ha inviato alla pagina facebook “Taranto è Lui”, insieme allo screen della conversazione.
L’immagine dell’account che ha contattato la bambina è riconducibile a un personaggio di fantasia, chiamato Jonathan Galindo. Di questo personaggio si è parlato di recente, dopo il suicidio di un bambino di solo 10 anni, a Napoli.
Il piccolo si è lasciato cadere dal balcone della sua cameretta, lasciando un bigliettino nel quale parlava di un uomo con il cappuccio da seguire.
Si tratta di un fenomeno purtroppo diffuso e che in Italia abbiamo conosciuto tre anni fa con la Blue Whale. Un personaggio inventato, come in questo caso Jonathan Galindo, attira dei ragazzini tramite i social network, proponendo loro delle sfide che arrivano finanche a costringerli a commettere atti di autolesionismo che devono essere poi dimostrati inviando delle foto. Le sfide da superare sono sempre più difficili e pericolose, fino a quella finale, il più delle volte fatale.
Ora ci chiediamo: questa ragazzina è stata contattata da un idiota che vuole semplicemente emulare, oppure vi è il serio rischio che questa inquietante e pericolosa figura sia arrivata anche a Taranto?
Ci associamo all’invito di questa mamma: controllate i telefoni dei vostri figli e i loro social network, denunciando alla polizia qualsiasi anomalia.