Operazione antidroga all’alba di questa mattina, 26 giugno, dei carabinieri e delle unità cinofile del nucleo carabinieri cinofili di Modugno, che ha condotto a 9 provvedimenti cautelari – di cui 8 in carcere e 1 agli arresti domiciliari – emessi dal GIP del Tribunale di Taranto, dr. Francesco Maccagnano, su richiesta del Sost. Procuratore, il dr. Francesco Ciardo.
Agli arresti domiciliari:
S. C.
In carcere:
- L. – G. A. – N. A. – N. M. – P. M. – T. D. – T. A. – D. A.
I 9 soggetti sono accusati, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di droga.
L’operazione “Saved Tenants”, il cui nome deriva dal fatto che l’attività di spaccio si sarebbe svolta in un condominio abitato da nuclei familiari che verosimilmente sarebbero stati a conoscenza dell’attività illecita, ma che temevano ritorsioni e per questo non avrebbero avuto il coraggio di denunciarne l’attività , ha il suo epicentro nel rione “Borgo”, a conclusione delle indagini avviate a gennaio del 2019 e hanno portato alla luce un gruppo criminale – tutti residenti a Taranto e già con precedenti – che operava principalmente nel quartiere “Borgo”- tra via Dante e via Minniti – dedito all’attività di spaccio.
L’attività di indagine, avviatasi a seguito di numerose segnalazioni di giovani assuntori di sostanza stupefacente sorpresi dai militari, nel corso dei mesi, con piccole quantità di droga, a ridosso delle abitazioni su cui si è focalizzato il lavoro investigativo, si è articolata in servizi di osservazione, pedinamento e videoriprese occulte, che hanno consentito di individuare e documentare il modus operandi del gruppo criminale, consentendo così di accertare la continuità dell’attività di spaccio in un particolare isolato de rione Borgo.
In particolare, in passato, erano stati già effettuati arresti da parte delle forze dell’ordine, ma non era stato possibile avviare indagini mirate antidroga, a causa della presenza delle telecamere utilizzate per monitorare la zona.
Come accertato dalle indagini, sarebbero stati individuati almeno 100 vendite di droga al giorno con un ricavo di 3-4mila euro al giorno, riuscendo ad individuare, inoltre, gran parte dei “clienti , alcuni dei quali molto giovani.
Nella zona erano inoltre presenti alcune “sentinelle”, che avrebbero – con un cenno di consenso – consentito ai vari assuntori, di poter accedere all’interno dell’edificio in cui la droga, veniva ceduta. In alcuni casi, gli acquirenti, sarebbero stati avvicinati da uno spacciatore, che ricevuto il denaro, avrebbe poi prelevato la droga dall’appartamento utilizzato per conservare le dosi (appartamento in cui vivevano anche minori).
Gli indagati, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero stati molto attenti a non parlare al telefono di droga, utilizzando le chat (poi cancellate) per timore di intercettazioni: “elimina la mia Chat… no la cronologia… elimina proprio la chat”; utilizzando, inoltre, un linguaggio non convenzionale per sviare possibili intercettazioni, ma che facevano – secondo quanto ritenuto dagli inquirenti – evidente riferimento all’acquisto di droga: “per fare la spesa mi hai lasciato 1.300 euro… le hai tolte dal debito?… rimangono 2.350… devo pagare la bolletta”.
Tutti gli indagati, secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, avrebbero ceduto enormi quantitativi di droga (hashish, cocaina, eroina), utilizzando le proprie abitazioni di via Dante e via Minniti, come punto di distribuzione.
Tra i fermati di oggi, centrale sarebbe il ruolo – secondo quanto emerso dalle indagini – delle coppie di coniugi N.M. –P.M. e G. A.– T. A. che, oltre ad aver effettuato la vendita di droga, avrebbero predisposto il controllo della strada, attraverso delle vedette per controllare che non ci fossero forze dell’ordine e indirizzare gli acquirenti.
In particolare, la coppia N.M. – P. M., già implicati nell’operazione “Civico 18”, sotto procedimento restrittivo, noncuranti delle disposizione dell’A.G. tornati alle proprie abitazioni, avrebbero ripreso l’attività di spaccio presso la propria abitazione.