Il porto di Taranto si prepara alla ripartenza del Terminal container che sarà gestito dal gruppo turco Ylport, attraverso la società San Cataldo terminal. Dal prossimo 9 luglio il nuovo concessionario del molo polisettoriale attiverà un servizio feeder tramite la compagnia francese Cma Cgm. Casartigiani Taranto facendosi dunque portavoce delle istanze delle imprese dell’autotrasporto associate all’associazione, alla vigilia dell’avvio dell’operatività dell’infrastruttura portuale fa sapere che vigilerà per una corretta gestione del terminal. Proprio nei giorni scorsi Castronuovo, insieme a Maria Serena Primicieri, in qualità di rappresentanti degli autotrasportatori portuali in seno all’Organismo di partenariato della risorsa del mare dell’autorità di sistema portuale del Mar Ionio, ha inviato formale richiesta di incontro al general manager del San Cataldo Container Terminal Raffaella Del Prete per chiarire questi aspetti, ma ad oggi ancora non è giunta alcuna risposta. È stata inoltre già avviata una interlocuzione con la vicepresidenza dell’albo nazionale degli autotrasportatori ponendo la questione all’attenzione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Non abbiamo intenzione di abbassare la guardia. – spiega il segretario interprovinciale di Casartigiani – Siamo pronti a “far rumore” qualora la voce degli autotrasportatori che rappresentiamo non sarà ascolta. Certi delle potenzialità che Taranto può raggiungere con la Yilport Holding, confidiamo in una sana collaborazione per scardinare una volta per tutte le problematiche del passato, come quello degli affidamenti non regolari. – riferisce ancora Castronuovo – Pretenderemo infatti che ci sia un contratto diretto con le aziende iscritte all’albo, senza la presenza di intermediari. Ci opporremmo a episodi di subvezione».«Con la ripresa del traffico merci – aggiunge Giacinto Fallone, presidente provinciale della categoria – si valorizzino le piccole e medie imprese del territorio che hanno già comprovata esperienza ed attrezzatura idonea per svolgere il servizio. Si investa su di loro, garantendo ai trasportatori tarantini di riprendere a lavorare dopo il fermo delle attività a causa dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus. La nostra categoria ha bisogno di ripartire e produrre utili, è un nostro diritto».