Uscire in bicicletta in un pomeriggio di sole e trovarsi a vivere un incubo. È quello che è successo al piccolo Christian, 13 anni, lo scorso 17 giugno.
A raccontarci l’incredibile vicenda è la sua mamma Alessandra. I fatti si sono verificati a Montemesola, provincia di Taranto, dove la piaga del randagismo esiste da tempo e sta diventando estremamente pericolosa.
Christian è in bicicletta nei pressi di Largo Osanna quando, ad un tratto, si ritrova accerchiato da un gruppo di cani randagi di grossa taglia, decisamente aggressivi.
Christian è in pericolo, non sa come fare, i cani nel frattempo lo attaccano e lui cade con la bicicletta da una rampa di scale che portano in un campetto da tennis, rovinando pericolosamente al suolo. Urla. Chiede aiuto.
Le urla di Christian attirano l’attenzione di un uomo che vive nelle vicinanze, l’agente della Polizia di Stato David Lupoli.
David è a casa in attesa di essere sottoposto a intervento chirurgico per via di un incidente avvenuto in servizio. Nonostante questa sua difficoltà a livello fisico, non riesce ad ignorare quelle urla. Esce immediatamente di casa, scavalca un muretto in pietra e corre, portandosi immediatamente sul posto.
Christian è a terra e la furia dei cani è tanta. David li allontana, mette in sicurezza il piccolo e lo porta prima presso la sua abitazione dove gli presta le prime cure, dopodiché avvisa i genitori e si recano in pronto soccorso.
Il piccolo, in seguito alla caduta dalla bici e alla successiva aggressione da parte del branco di randagi, ha riportato un trauma cranico non commotivo, ferite alle ginocchia, allo zigomo sinistro e spalla sinistra.
La famiglia di Christian, mamma Alessandra e papà Vito, assistiti dall’avvocato Daniele Fornaro, hanno formalmente denunciato l’incidente al Comune di Montemesola e all’Azienda Sanitaria Locale, con richiesta di risarcimento del danno per quanto subito dal piccolo a livello fisico, psicologico e danni materiali.
Una storia bruttissima che ha turbato Alessandra.
«I cani randagi sono tanti qui a Montemesola e sono aggressivi – ci racconta – ho temuto seriamente per la vita di mio figlio. Se non fosse stato per quel poliziotto, non oso immaginare cosa sarebbe accaduto. Lui ha salvato la vita di mio figlio, nonostante fosse infortunato. Ha messo a rischio la sua vita per salvare quella del mio bambino. Non esistono parole per ringraziarlo».
David Lupoli è un poliziotto in forza al Reparto Mobile presso la Questura di Taranto. Alessandra, ci parla di lui come un eroe, un angelo che ha salvato la vita del suo Christian dalla furia di quei randagi.
Anche Christian ha voluto riservare a David il suo personale ringraziamento: ci ha infatti inviato una foto (la pubblicazione è autorizzata dalla sua mamma) nella quale regge un cartellone che recita: «Grazie poliziotto David per avermi salvato la vita».
Siamo sicurissimi che questo riconoscimento da parte di Christian, valga per David più di qualsiasi encomio o premio. La gratitudine e il sorriso di un bambino al quale hai salvato la vita, sono medaglie che ti restano sulla pelle.
Confidiamo, reduci da questo terribile episodio, nel buonsenso delle istituzioni affinché siano presi i dovuti provvedimenti. Solo qualche settimana fa, nella vicina Martina Franca, una bambina è stata azzannata da un pitbull e tanti sono i fatti di cronaca in cui bambini o adulti spesso muoiono a causa di aggressioni da parte dei cani.
Christian è stato fortunato e l’intervento di David provvidenziale. Non possiamo però sempre sperare in un miracolo o nella prontezza altrui.
I randagi a Montemesola sono un problema serio. E’ ora di assumersene la responsabilità.