Il piano industriale presentato da ArcelorMittal è da respingere in toto. ArcelorMittal utilizza strumentalmente la questione Covid per tenere la fabbrica al minimo, con la richiesta abnorme di migliaia di lavoratori in cassa integrazione. Condividiamo la posizione dei Sindacati che affermano unitariamente l’inaffidabilità di ArcelorMittal che in questi mesi ha continuato a disattendere tutti gli impegni assunti. A questo si aggiunge la questione dei ritardi nei pagamenti alle aziende territoriali dell’indotto che aspettano le liquidazioni di lavori effettuati da molto tempo e non ce la fanno più a sopportare rinvii che mettono seriamente a rischio la loro stessa sopravvivenza.
E’ ora che il Governo intervenga direttamente!
Abbiamo colto con soddisfazione l’annuncio che il Ministro Patuanelli ha fatto pochi giorni fa, di essere pronto a un intervento diretto dello Stato per risolvere il problema dell’acciaio italiano, nell’ambito del Piano per supportare la siderurgia ecosostenibile.
Non è più rinviabile il tema del rilancio di Taranto attraverso un investimento forte per affermare un nuovo modello di sviluppo, che sappia coniugare lavoro e ambiente superando la monocultura dell’acciaio e sottraendo la città dal ricatto occupazionale che la soffoca.
Del resto, nell’intervista del 6 giugno al “Corriere della Sera”, Frans Timmermans, il vicepresidente della Commissione europea, con la delega al Green Deal, ha spiegato che il Just Transition Fund (il Fondo europeo per la transizione energetica e la decarbonizzazione) è passato da 7,5 a 40 miliardi e che questo offre la possibilità di investire sulla transizione ecologica. Egli sostiene, in particolare, che l’Italia potrà usare i fondi europei per l’ex Ilva di Taranto.
Bisogna dare atto al Presidente Emiliano e al sottoscritto, che da anni affermiamo – dati alla mano – che la riconversione ambientale dell’ex ILVA è possibile. Il Governo faccia tesoro, quindi, dell’autorevole invito di Timmermans e avvii questo grande progetto utilizzando lo sforzo finanziario europeo per innovare una volta per tutte gli impianti di Taranto.
E’ opinione diffusa che non ci sono più le condizioni per trattare con ArcelorMittal. Occorre nazionalizzare almeno per il medio periodo la fabbrica e individuare successivamente i produttori italiani e/o stranieri in grado di gestirla seriamente.
I primi giorni di questa settimana sono fondamentali: ci sarà l’ispezione dei Commissari ILVA per accertare il reale stato della fabbrica, ci sarà un importante Consiglio di fabbrica, e ci sarà l’incontro in video conferenza fra il Ministro Patuanelli, i Sindacati e i Commissari ILVA, per fare il punto della situazione.
Tutti appuntamenti rilevanti. Noi, come Regione Puglia, assieme al Presidente Emiliano, non faremo mancare il nostro apporto.
Taranto è afflitta da tanti, troppi, anni, da queste problematiche, serve ambientalizzare la fabbrica. Questa volta l’Europa ci viene incontro, approfittiamone.
MINO BORRACCINO
ASSESSORE ALLO SVILUPPO ECONOMICO
REGIONE PUGLIA