Il piano industriale dell’Amiu presenta evidenti contraddizioni e non supporta gli obbiettivi prefissati attraverso elementi certi. Gli stessi sindacati non hanno semplicemente approvato il piano, ma hanno costretto l’amministrazione a firmare un protocollo per verificare nei prossimi mesi l’operato aziendale. In merito all’estensione del porta a porta in tutti i quartieri della città non si comprende se verranno corrette le storture organizzative finora rilevate a Tamburi e Paolo VI per evitare che il caos, relativo al posizionamento dei cassoni condominiali, si ripeta nuovamente in tutto il resto della città. Viene poi omesso che la differenziata per le norme regionali avrebbe dovuto raggiungere quest’anno la percentuale del 65% mentre l’ultimo dato pubblicato sul catasto rifiuti ci vede fermi 18%. Per l’impiantistica, l’impianto di selezione di Pasquinelli non è ancora operativo mentre si prevede l’ampliamento dell’impianto di compostaggio, senza nessuna specifica sulla disponibilità delle relative risorse, quando l’impianto necessità non di un normale ampliamento ma di quadruplicare la capacità produttiva. In merito poi alla produzione del compost, attraverso la maturazione in platea, un processo del genere è incompatibile con l’esercizio del termovalorizzatore che vi è accanto poiché il compost per essere commercializzato necessità della certificazione di qualità e le emissioni dovute all’incenerimento ne inquinerebbero le caratteristiche vanificandone la produzione. Anche per il termovalorizzatore si parla di riavvio ma non viene destinato neanche un euro nel piano d’investimenti per la sua messa in funzione. Infine, si sostiene che l’azienda diventerebbe operatore di riferimento per l’economica circolare. Un obbiettivo che in questo piano è però contraddetto dall’intenzione di riattivare l’inceneritore. Nessuna notizia viene infine fornita su come l’economia circola si realizza, sui rapporti intrapresi con le industrie che trasformano i materiali e sulle azioni di vendita degli stessi. Dal piano industriale presentato emergono molti dubbi e contraddizioni e l’incapacità dell’amministrazione comunale e dell’azienda che gestiscono il ciclo dei rifiuti non come opportunità ma come un fardello di costi e di disservizi da scaricare sui cittadini.
Giampaolo Vietri – Consigliere Comunale di Taranto – Fratelli d’Italia