In data odierna si è tenuto un incontro, in video call, con i Commissari Straordinari ed è stata un’occasione di confronto sulle problematiche che insistono e che Arcelor Mittal continua a trascurare, nonostante le segnalazioni delle organizzazioni sindacali. I commissari straordinari hanno annunciato che sono al lavoro per riprogrammare ulteriori ispezioni all’interno dello stabilimento per verificare lo stato degli impianti non solo sulla base delle relazioni trimestrali presentate da Arcelor Mittal, quest’ultime previste dal contratto di aggiudicazione del 2017, ma anche sulle criticità emerse nell’incontro odierno.
All’interno dello stabilimento siderurgico, a seguito di alcune fermate dell’area a freddo e della drastica riduzione del personale di manutenzione, si evince, di fatto, uno stato di abbandono degli impianti a partire dalla sospensione dei presidi nell’area Tubifici. Tale situazione è riscontrabile a partire dal manto stradale, alla disconnessione dei binari ferroviari e al mal funzionamento degli scambi elettrici oltre ad un parco macchine ridotto ai minimi termini che per assenza di personale e ricambi vanno sistematicamente rottamate.
La Fiom Cgil ha anche segnalato le problematiche che stanno emergendo sugli altiforni in quanto l’abbassamento della soglia del minino tecnico sta determinando, di fatto, continui stop and go con delle conseguenze negative in merito al danneggiamento degli stessi impianti.
Inoltre, in molti impianti dell’area a caldo, attualmente in marcia, l’azienda ha sospeso unilateralmente le attività di manutenzione, come nel caso degli impianti sottoprodotti e in parte dell’area cokeria dove l’assenza di interventi di manutenzione programmati potrebbe procurare problemi non solo impiantistici ma anche ambientali.
In fabbrica abbiamo riscontrato e denunciato il non rispetto di alcune scadenze, sia in merito alla sorveglianza e al controllo periodico dei sistemi di rilevazione di incendio che di altre numerose attività non meno importanti. a causa del personale di officina che è stato posto in cassa integrazione.
Tali criticità riguardano anche gli appalti che avevano sospeso i lavori AIA oltre ad altre attività previste sugli impianti necessarie a garantire la continuità produttiva e soprattutto la sicurezza dal punto di vista ambientale e dei lavoratori.
Pertanto, in attesa della presentazione del piano industriale da parte di Arcelor Mittal abbiamo richiesto come Fiom un intervento diretto del governo, anche attraverso la gestione commissariale che ha mostrato particolare attenzione alle problematiche esposte dai sindacati, per ripristinare una serie di attività lavorative utili a garantire la salvaguardia degli impianti.