Un miliardo di euro. Ovvero una posta raddoppiata. E’ questa, a quanto apprende l’Adnkronos da autorevoli fonti, l’ipotesi allo studio del governo: portare da 500 milioni a 1 miliardo la penale nel caso in cui Arcelor Mittal dovesse dire addio a Taranto, possibilità ormai sempre più concreta. Lunedì prossimo, 25 maggio, c’è un tavolo al Mise proprio su quella che è, da un anno ormai, una spina nel fianco del governo. Il 4 marzo scorso era stato raggiunto un accordo, nel quale era fissata una nuova deadline – al 31 maggio – per definire il perimetro occupazionale.
Sul tavolo, prima che l’emergenza Covid-19 irrompesse nello scenario internazionale e italiano facendo franare l’economia, i 5.000 esuberi pretesi da Mittal e il secco no del governo. Poi l’accordo, che teneva però in stand-by il tema occupazionale, da sciogliere entro fine maggio. E una clausola: se entro fine anno gli indiani avessero lasciato Taranto, la penale individuata dal governo italiano sarebbe stata di 500 milioni. Ora la deadline del 31 maggio è vicinissima, le voci che danno Arcelor Mittal vicino all’addio sempre più insistenti. Il governo sarebbe pronto ad alzare la posta, raddoppiandola: 1 miliardo di penale ma un futuro sempre più incerto per Taranto.