La Federconsumatori provinciale di Taranto denuncia una grave inefficienza della ASL Taranto: «nei giorni scorsi – spiega la presidente Maria Antonietta Brigida – abbiamo ricevuto le lamentele di alcuni cittadini, affetti da malattie oncologiche, che si sono rivolti al CUP di Martina Franca per prenotare esami diagnostici propedeutici alle periodiche TAC di controllo per le loro patologie tumorali. Purtroppo, pur avendo questi pazienti la regolare prescrizione del loro medico di base con il ben noto “Codice 048” delle patologie oncologiche, il CUP di Martina Franca ha risposto che al momento non era possibile soddisfare la loro richiesta».
«Avendo raccolto più di un reclamo di pazienti oncologici rispetto a questo disservizio del CUP di Martina Franca – continua il j’accuse di Maria Antonietta Brigida – ho pensato di rivolgermi telefonicamente, come Federconsumatori Taranto, all’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) dell’ASL Taranto che, dopo aver ascoltato le mie lamentele rispetto alla mancata prenotazioni degli esami diagnostici da parte del CUP, mi ha consigliato di rivolgermi allo stesso CUP!».
«Purtroppo la grave inefficienza dell’ASL Taranto – ha poi detto Maria Antonietta Brigida – sta obbligando questi pazienti oncologici a rivolgersi altrove per fare a pagamento quegli stessi esami diagnostici che avrebbero dovuto ricevere gratuitamente nelle strutture pubbliche, questo per non perdere la prenotazione per la loro TAC di controllo periodica. In questo caso non sono stati tutelati da quel Codice 048 che, per la gravità della loro patologia, dovrebbe invece riservare loro una “corsia preferenziale” rispetto agli altri cittadini».
«Federconsumatori Taranto – ha concluso la Presidente Maria Antonietta Brigida – è a disposizione dell’ASL Taranto per fornire, nel rispetto della privacy, l’elenco dei cittadini vittime di questo disservizio, al fine di poter garantire loro quell’assistenza sanitaria di cui hanno diritto, oltre che in ossequio alla normativa, soprattutto per la loro condizione di oggettiva fragilità e disagio che vivono per la loro patologia».
Maria Antonietta Brigida