TARANTO – Apertura dei locali lunedì 18 maggio. Adesso c’è la certezza. Ristoratori Unione Taranto ha ricevuto l’attesa risposta dal Comune di Taranto. Sabato 16 maggio l’assessore alle attività produttive e alla polizia locale del Comune di Taranto Gianni Cataldino ha comunicato l’ok ai ristoratori per un graduale ritorno alla normalità.
Venerdì 15 il presidente Nicola Coppola insieme ad alcuni membri del comitato era stato ricevuto dall’assessore Cataldino.
“Ringraziamo l’assessore per averci ascoltato – dichiara l’unione – abbiamo chiesto a che punto eravamo con le richieste del manifesto già proposto nella videochiamata di circa 10 giorni fa in cui incontrammo l’assessore Cataldino e il sindaco Melucci”.
Le richieste dei Ristoratori Unione Taranto sono:
– Contributo a fondo perduto in percentuale su fatturato anno 2019;
– Proroga cassa integrazione per dipendenti in percentuale allo sfruttamento dei posti a disposizione;
– Proroga credito d’imposta su affitti reversibile al locatore;
– Sfruttamento dell’area esterna per ampliamento posti e rispetto delle distanze di sicurezza;
– Azzeramento tasse comunali per il 2020;
– Proroga credito d’imposta su spese adeguamento per messa in sicurezza degli ambienti lavorativi;
– Protocollo d’intesa con il Prefetto.
“Abbiamo ricevuto le prime risposte – spiegano i ristoratori – martedì ci sarà la delibera del Comune per gli spazi esterni e la possibilità di occupare gli spazi pubblici. L’assessore ha confermato che il Comune sta facendo il massimo per concessioni rapide e senza troppa burocrazia per tutti gli esercenti della ristorazione, probabilmente saranno utilizzate delle autocertificazioni”.
Queste, al momento, le Linee di indirizzo per la riapertura:
– Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità.
– Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
– È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale anche in più punti del locale, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici, che dovranno essere puliti più volte al giorno.
– Negli esercizi che dispongono di posti a sedere privilegiare l’accesso tramite prenotazione, mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato, per un periodo di 14 giorni. In tali attività non possono essere presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere.
– Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti.
– Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro.
– I tavoli devono essere disposti in modo che le sedute garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro di separazione tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Tale distanza può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio tramite droplet.
– La consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. ▪ La consumazione a buffet non è consentita.
– Il personale di servizio a contatto con i clienti deve utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche (prima di ogni servizio al tavolo.
– Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria.
– La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche, possibilmente al tavolo. ▪ I clienti dovranno indossare la mascherina tutte le volte che non si è seduti al tavolo.
– Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di disinfezione delle superfici, evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, ecc). Per i menù favorire la consultazione online sul proprio cellulare, o predisporre menù in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere.
Tra i punti da chiarire restano le possibili sanzioni, “Nel manifesto – continuano i ristoratori – c’è anche un protocollo d’intesa con gli organi di controllo per stilare una serie di misure di comportamenti che i ristoratori devono rispettare all’interno delle loro attività per garantire la sicurezza. Ciò serve anche per non incorrere in sanzioni, se non si conosce nello specifico la normativa invece diventa semplice non rispettarla. Abbiamo chiesto un incontro con il Prefetto e le autorità preposte ai controlli per avere un elenco di cose da fare, evitando di incorrere in sanzioni e garantendo la sicurezza dei nostri clienti. L’assessore Cataldino si è mostrato favorevole e ha promesso che a stretto giro l’amministrazione comunale chiederà un incontro con gli enti. Infine, il Comune sta cercando di agevolare gli imprenditori e i proprietari degli immobili con la riduzione del carico fiscale dei tributi comunali. Chi apre una nuova attività avrà uno sgravio Imu, noi abbiamo chiesto l’agevolazione anche per le attività già insediate. Ringraziamo il Comune per i primi provvedimenti di aiuto, per la disponibilità e per il tavolo di lavoro che continuerà nel tempo e permetterà un confronto costante, è un segnale di unione tra istituzioni e imprenditori”.