Una vicenda di violenza sessuale, consumata ai danni di una ragazza disabile della provincia di Brindisi. Da un bigliettino consegnato alla sua insegnante di sostegno, la giovane aveva inizialmente rivelato le violenze subite. A denunciare poi i ripetuti atti di violenza, sono state la dirigente scolastica e un’insegnante di sostegno dell’Istituto secondario della provincia di Brindisi, frequentato dalla ragazza.
I docenti avrebbero riferito che il giorno prima, una loro alunna affetta da disabilità, aveva fatto rivelazioni di particolare gravità rispetto ad una possibile violenza sessuale subita. La confessione era avvenuta tramite un bigliettino scritto dalla stessa. Bigliettino consegnato poi in Commissariato e acquisito come elemento di indagini; indagini, partite nel febbraio del 2019 e condotte dagli inquirenti guidati dalla dott.ssa Rosalba De Luca, della Procura di Taranto, che hanno portato a due misure cautelari in carcere, come disposto dal GIP Pompeo Carriere, che ne ha dato esecuzione alcuni giorni fa.
C. D. di 29 anni, residente a Torre Santa Susanna e D.Q.S. di 46 anni, rintracciato nella provincia di Milano, sono indagati con l’accusa di atti sessuali a danno di una persona maggiorenne disabile, con l’aggravante di aver approfittato della fiducia e delle condizioni di inferiorità psichica della vittima.
Secondo quanto accertato dagli inquirenti, in una circostanza in particolare, i due uomini, in concorso tra loro, avrebbero costretto la vittima a subire violenza sessuale di gruppo, contro la sua volontà e approfittando delle condizioni psicologiche della ragazza.
Le violenze si sarebbero consumate ad Avetrana lo scorso gennaio. Dai racconti della vittima – ascoltata dagli inquirenti e da una psicologa, chiamata in qualità di consulente del P. M. – sarebbero emersi quali autori delle suddette violenze, C.D., convivente della sorella maggiore della vittima e D.Q. S. sposato con la sorella di C.D.
In una circostanza, C.D. sarebbe uscito di casa con la scusa di buttare la spazzatura e avrebbe convinto la vittima a seguirlo per poi appartarsi con lei in una campagna in agro di Avetrana e violentarla,; in un’altra, le violenze si sarebbero consumate nei pressi di un’abitazione di Avetrana.
Violenze subite anche da parte di D. Q. S. che, almeno in due occasioni, sarebbero state perpetrate sempre in una campagna di Avetrana, quando l’uomo si trovava qui per una breve permanenza.
Durante le indagini è infine emersa la violenza sessuale di gruppo compiuta dai due uomini che, a turno, avrebbero violentato la ragazza e che avrebbero intimato alla vittima di non riferire ai familiari quanto accaduto.
Dal racconto era emerso come la ragazza avesse vissuto quanto subito come palese ingiustizia, tanto da richiedere di essere collocata in una struttura che aveva in precedenza frequentato e in cui si era trovata molto bene.