Da alcune settimane è in libertà a Taranto, senza neppure il controllo del braccialetto elettronico, uno degli esecutori materiali dell’efferato omicidio del poliziotto penitenziario Carmelo Magli, ucciso a Taranto il 18 novembre 1994. Questo in conseguenza delle recenti discutibili determinazioni del Ministero della Giustizia. Ed è vibrante la protesta del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
Dichiara Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Ci indigna sapere che Francesco Barivelo, ergastolano già detenuto a Sulmona che partecipò all’omicidio di Carmelo Magli nel 1994 a Taranto, è oggi in libertà. Altro che certezza della pena! Lo Stato abdica al suo primario compito di assicurare la giusta pena a chi uccide. Hanno ragione i poliziotti penitenziari di Taranto, che hanno conosciuto e lavorato con Carmelo, ad essere indignati. Con loro sono indignati i cittadini onesti di questo Paese. E’ una vergogna che un assassino sia a piede libero. Altro che onestà e le promesse delle campagne elettorali: le scelte in materia penitenziaria di questo Governo sono gravi ed offensive alle Vittime della Criminalità ed ai loro parenti, che piangono e piangeranno sempre i loro familiari uccisi!”
Barilevo era detenuto nel carcere di Sulmona ed è stato fatto uscire in relazione ad una situazione clinica che avrebbe potuto essere pregiudicato con il Covid-19, senza però essere allo stato alcuna relazione diretta. Capece sottolinea che “l’Agente di Polizia Penitenziaria Carmelo Magli era in servizio alla Casa circondariale di Taranto. Smontato dal turno 16/24 il 18 novembre 1994 perché la figlia in tenera età aveva la febbre, a bordo della propria autovettura aveva imboccato la strada provinciale San Giorgio Jonico che lo porta a casa. Percorse meno di un chilometro quando due sconosciuti a bordo di una moto di grossa cilindrata cominciano a sparare contro il veicolo che finisce fuori strada. Il corpo crivellato di colpi venne ritrovato sulla strada, l’indomani mattina, da una pattuglia della polizia stradale. L’omicidio di Carmelo Magli maturò durante il processo “Ellesponte” alla criminalità organizzata pugliese. Come atto di intimidazione verso le forze era stato deciso che sarebbe stato ucciso il primo agente uscito dall’istituto a fine turno. I responsabili dell’omicidio sono stati condannati dalla Corte d’Assise di Lecce che ha comminato tre ergastoli. Oggi uno di loro è in tranquillamente è in libertà nonostante l’ergastolo e nonostante Carmelo sia stato riconosciuto dal Ministero dell’Interno “Vittima del Dovere” ed insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Memoria”.
“E’ una vergogna che oggi il suo assassino sia libero”, commenta amaramente il segretario generale del SAPPE. “Mi appello al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, affinchè chi si è reso responsabile di crimini efferati ed è stato giudicato colpevole e condannato all’ergastolo sconti la sua pena in galera!”.