«Il recente via libera dell’Agenzia delle dogane alla Zona franca nelle aree portuali di Taranto è davvero un’ottima notizia che, peraltro, mi ha fatto tornare indietro al 2016. In particolare quando, quattro anni fa, la proposi quasi in solitudine». Lo afferma, in una nota stampa, il consigliere provinciale e comunale Gianni Azzaro (Pd), che lanciò quest’idea nel corso di una riunione del tavolo del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis).
«Per onestà intellettuale, però, devo ricordare che il proprio giorno precedente la riunione era stata la segreteria della Uil a lanciare quella proposta che io, condividendola, avanzai a Roma durante una seduta del Cis Taranto. Ricordo ancora – aggiunge l’esponente del Partito democratico – che alcuni reagirono con mediocre ironia e altri ascoltarono con attenzione, ma senza operare concretamente per raggiungere l’obiettivo. Già in quella circostanza, lo devo riconoscere, il presidente dell’Autorità portuale, Sergio Prete, invece, la avallò e sostenne subito. Ho volutamente atteso qualche giorno prima di intervenire pubblicamente. L’ho fatto proprio per vedere un po’ – afferma Azzaro – quanti padri avesse avuto quella che, indipendentemente dalla mia intuizione del 2016, considero ovviamente una vittoria per l’intero territorio ionico». Azzaro, infine, spera che «ora si lavori affinché i 162 ettari (divisi in 11 lotti) interessati dalla perimetrazione possano, nel più breve tempo possibile, sostenere l’occupazione e incentivare il rilancio dell’area portuale. A me, ma spero anche agli altri esponenti politico – istituzionali della provincia di Taranto, interessa solo questo. La Zona franca nel Porto di Taranto, con la conseguente sospensione dei dazi doganali e dell’Iva, è la prima concreta occasione – commenta il consigliere provinciale e comunale del Pd – per tagliare il traguardo della diversificazione economico – produttiva del nostro territorio».
Per Azzaro, infatti, si apre ora una fase 2 per il Porto e l’economia di Taranto che sul rilancio dello scalo, tra nuove infrastrutture e riavvio del traffico container con il gruppo turco Yilport, «puntano molte delle proprie chance di futuro».