“La sentenza del Tar di Lecce ha di fatto bloccato l’ordinanza del sindaco di Taranto che avrebbe portato allo stop delle attività dell’ex Ilva. Ma questo non significa che i giudici abbiano accertato la mancata sussistenza della motivazione alla base della misura del sindaco, ossia il rischio sanitario rappresentato dallo stabilimento. Lo stesso Tar, infatti, ammette che l’AIA non chiarisce questo aspetto: ‘Non si ravvisa nell’AIA 29/9/2017 alcun riferimento alla valutazione del danno sanitario, né sembrerebbero coinvolte le autorità deputate alla cura dello specifico interesse pubblico della tutela della salute’, scrivono i giudici. E, cosa ancora più importante, i giudici sottolineano “che il rispetto dei parametri di emissioni contenuti nell’AIA (e relativi allegati) non costituisca di per sé garanzia dell’assenza di danno sanitario”. Ecco perché la partita al Tar non è chiusa: entro 90 giorni bisognerà fare chiarezza sulla sussistenza o meno di questo rischio. Per quanto ci riguarda, la risposta è palese. Abbiamo fiducia nella giustizia e attendiamo l’esito di queste verifiche. Una cosa pero’ deve essere chiara: la salute dei cittadini non puo’ più essere messa in secondo piano”. Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, commentando la decisione del Tar di Lecce in merito al ricorso di ArcelorMittal contro l’ordinanza del sindaco di Taranto del 27 febbraio scorso.