Il Presidente del Taranto Calcio, Massimo Giove, in una dichiarazione di giovedì 9 aprile, parlava con mio enorme stupore e dispiacere di promesse non mantenute da parte dell’Amministrazione comunale e, in particolar modo, di una mia dichiarazione nella quale avrei promesso un contributo di 50.000 euro alla società rossoblù, tramite l’acquisto di biglietti d’ingresso da donare agli studenti.
Credo sia arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza sul rapporto tra questa Amministrazione e la società del Presidente Giove, a beneficio dei tanti tifosi del Taranto, tra i quali, ci tengo a sottolinearlo, ci sono anch’io.
Andiamo con ordine.
Al termine della scorsa stagione, la
proprietà del Taranto Calcio espresse al Sindaco la volontà di tentare il ripescaggio in Serie C, ma per provarci avrebbe avuto bisogno di seggiolini in tutta la gradinata e in una parte delle curve e di un nuovo impianto di illuminazione.
L’Amministrazione provvide immediatamente, con un rilevante impiego di risorse pubbliche – per il bene della città e dei tifosi -, all’acquisto e al montaggio dei seggiolini, nonché all’installazione di un impianto di illuminazione di ultimissima generazione. In precedenza, inoltre, si era già provveduto a rifare completamente gli spogliatoi con un ulteriore intervento economico. Tutto pronto per il ripescaggio come richiesto, sebbene il ripescaggio del Taranto Calcio non sia nei fatti avvenuto.
La società sollevò poi il problema del terreno di gioco, problema sottolineato spesso nelle conferenze stampa post gare casalinghe da società, allenatore e calciatori, quasi fosse la causa principale delle sconfitte, nonostante tutti conoscessero la necessità di attendere le condizioni climatiche propizie per l’intervento sul manto erboso dei tecnici specializzati. E così è stato fatto: maturate le condizioni giuste, i tecnici del Comune sono intervenuti rifacendo completamente il manto erboso.
E siamo al Campo B, struttura adiacente al campo principale e utilizzata dal Taranto Calcio per gli allenamenti. Il Campo B era abbandonato da decine di anni, ridotto, come affermato spesso dalla stessa società rossoblù, a un vero e proprio “campo di patate”. Anche in questo caso, segnalazioni e lamentele, nonostante tutti fossero a conoscenza di un già programmato intervento di riqualificazione totale. Ebbene, oggi, a pochi mesi di distanza dall’inizio dei lavori, il campo B è un campo omologato per campionati fino alla Serie D e per altri sport. Un gioiellino con terreno sintetico di ultima generazione, modernissimo impianto di illuminazione, tribunetta e spogliatoi. Problema campo di allenamento per i calciatori del Taranto risolto, dunque.
E veniamo poi alle presunte promesse non mantenute dall’Amministrazione comunale e dal sottoscritto lamentate dal Presidente Giove.
È necessario evidenziare che il Taranto Calcio non è un ente pubblico, per cui, ogni forma di contribuzione o di sostegno economico deve seguire le procedure amministrative regolate dalla legge.
Ritengo, a riguardo, che il Presidente si riferisca ad una delibera di Giunta del 19/09/2019, con la quale l’Amministrazione comunale disponeva l’acquisto di tagliandi da donare a giovani e bambini per permettere loro di assistere a manifestazioni sportive, per la somma complessiva di € 50.000.
Con determina del 23/12/2019, la Direzione pubblica istruzione, cultura e sport impegnava la suddetta somma per l’acquisto di tagliandi d’ingresso alle partite casalinghe del Taranto Calcio, con lo scopo di agevolare l’ingresso allo stadio di giovani, nel rispetto della loro passione calcistica e della volontà dell’Amministrazione di incentivare le politiche giovanili. L’impegno di spesa assunto che, si ribadisce, non costituiva un contributo al Taranto Calcio, bensì un beneficio ai ragazzi amanti dello sport, avrebbe visto la società beneficiaria delle somme destinate all’acquisto dei biglietti d’ingresso alle partite casalinghe. L’acquisto non ha però avuto seguito a causa di situazioni debitorie pregresse proprio del Taranto Calcio (superiori ai 50 mila euro), che nonostante ampie rassicurazioni non erano e non sono a tutt’oggi onorate.
Pertanto, paradossalmente, il Comune avrebbe dovuto versare il corrispettivo dell’acquisto di tagliandi pur essendo creditore nei confronti della stessa società di calcio. I tecnici del Comune evidenziavano l’impossibilità di procedere all’acquisizione dei tagliandi sino al soddisfo del credito dell’ente. Un comportamento differente avrebbe esposto gli stessi tecnici e gli amministratori a responsabilità erariali presso la Corte dei Conti che, da parte sua, ha già più volte attenzionato il credito dell’ente in argomento.
E a poco vale il tentativo, da parte del Taranto Calcio, di avanzare richiesta di compensazione rispetto a lavori effettuati dalla società stessa, dal momento che la convenzione in corso tra Amministrazione e Taranto Calcio ne esclude la possibilità.
Unica conseguenza? Il grande dispiacere da parte nostra per non aver potuto consentire a tanti ragazzi tarantini di assistere alle partite di calcio della squadra della loro città. L’Amministrazione ha cercato in tutti i modi di andare incontro alle esigenze della società, sottoscrivendo ripetuti piani di rientro, mai rispettati dal Taranto Calcio. L’ultima nostra comunicazione sul punto risale al 21 febbraio scorso, al solito rimasta senza risposta da parte del Presidente Giove.
Ecco spiegata la mia incredulità davanti a tali ingenerose ed infondate dichiarazioni.
In conclusione – e sempre per amore della città, del Taranto e dei suoi tifosi -, a testimonianza del fatto che il Presidente Giove potrebbe dedicarsi a questioni più importanti e meno strumentali, specie in questo momento di difficoltà della comunità ionica, devo aggiungere che, se non saranno rispettati gli impegni economici pregressi, non ci saranno le condizioni per il rinnovo della convenzione fra Comune di Taranto e Taranto Calcio per l’utilizzo dello stadio “E. Iacovone”, e questo non per nostra volontà, ma per indiscutibili disposizioni della Magistratura Contabile.
Sarebbe questa l’ennesima delusione per i tanti tifosi innamorati della loro squadra. Ci auguriamo con tutto il cuore che ciò non avvenga. Abbiamo già una tifoseria da Serie A e un impianto pronto per la Serie B, sarebbe l’ora di un salto di qualità anche della società e di un maggior rispetto.
Fabiano Marti
Assessore alla Cultura e allo Sport