«Si riaprano le attività produttive o sarà troppo tardi». Il segretario generale di Casartigiani Taranto, Stefano Castronuovo preme per mettere fine, quanto prima, al lockdown. E lo fa proprio nelle ore in cui è atteso da parte del Presidente del consiglio Giuseppe Conte l’annuncio di un’ulteriore proroga delle misure di contenimento per altre tre settimane, fino al prossimo 3 maggio, con la possibilità di riapertura per poche e mirate aziende, sempre nell’ambito delle filiere essenziali.
«Viviamo una fase di grande emergenza. – commenta Castronuovo – Protrarre ancora la ripartenza delle attività produttive e commerciali, significa infliggere un pesantissimo colpo di grazia alle imprese del territorio. La nostra preoccupazione cresce di giorno in giorno. Quasi un mese fa, con grande senso di responsabilità– aggiunge – le aziende hanno abbassato le loro saracinesche ma oggi, senza nessuna certezza sul futuro, non sono più nelle condizioni di resistere».
Il fatturato è ormai perso e anche la tenuta dei livelli occupazionali è fortemente minacciata. «L’artigianato rischia di morire. – riferisce Castronuovo – In assenza di liquidità per coprire le spese, sei imprese su dieci saranno costrette a chiudere. La nostra economia a breve sarà spacciata».
Casartigiani Taranto denuncia l’insufficienza delle risorse stanziate (ma non ancora arrivate) dal Governo per contenere il disagio economico e sociale di imprenditori e lavoratori. Dal bonus di 600 euro «che è ancora un miraggio» alla cassa integrazione che «non partirà prima di maggio. – rileva il segretario generale – La sospensione delle rate dei mutui e dei finanziamenti poi non è ancora avvenuta lasciando senza soldi i piccoli imprenditori che non hanno più disponibilità economiche neanche per i viveri di prima necessità, senza considerare che l’accesso al credito determinerà un indebitamento ulteriore per imprese e famiglie».
A ciò si aggiunge una gestione dell’emergenza confusionaria da parte dei sindaci della provincia ionica che «inaspriscono le restrizioni senza giustificato motivo, peggiorando di fatto, la già delicata situazione economica di migliaia di imprese del territorio».
Motivo per cui Casartigiani fa appello, ancora una volta, al Prefetto di Taranto. «Intervenga quanto prima o sarà il caos. Il quadro è drammatico e rischiamo di non poter più gestire gli effetti sociali ed economici che ne deriveranno. Le nostre imprese sono pronte già da oggi a riaprire prestando massima attenzione alla loro salute, a quella dei dipendenti e dei clienti. Si inizi a parlare di ripresa, seppur lenta e graduale. Si diano segnali di speranza. Abbiamo bisogno di azioni concrete da parte delle istituzioni», conclude il segretario generale.