Più che una azienda che aspira a produrre acciaio, sembra che siamo in presenza di una premiata casa cinematografica, specializzata in commedie. Un intero territorio le chiede di frenare le attività per preservare lavoratori e famiglie dai rischi di contagio da Covid-19, in un momento in cui tutto il Paese si ferma, e loro cosa fanno? Loro rispondono con lo stop agli unici lavori forse essenziali, perché collegati alla salute dei tarantini e al futuro di Taranto, quelli relativi all’Aia, quelli che incidentalmente fanno sopravvivere qualche impresa locale. Ormai si può solo ridere amaramente. Avranno degli strateghi che gli suggeriscono come fiaccare il consenso di una intera comunità. Ci stanno riuscendo benissimo, sono sempre più isolati, sempre più contestati, sempre più inutili per Taranto.
Ah, approfittiamo per ringraziarli della ricerca che hanno annunciato di voler condurre a livello globale per maschere e ventilatori. Certo, ancora niente di concreto per Taranto. Certo, non sono le decine di milioni di sterline che da una dozzina di anni destinano sistematicamente al Grest Ormond Street Hospital di Londra, ma è pur sempre un inizio. Magari anche per Taranto.
Il sindaco
Rinaldo Melucci