L’emergenza da COVID-19 è causa, da circa un mese, di disagio sociale dovuto alla paralisi quasi totale delle attività economiche. È ferma la produzione, il commercio, i servizi, con conseguenti drammatici effetti sull’occupazione e sul reddito delle famiglie.
Il continuo susseguirsi di decreti legge e di DPCM tende a mettere in campo idonee azioni di contenimento del contagio e, con gli ultimi provvedimenti, a stabilire misure finanziarie mirate a ristorare gli operatori che in questo periodo si vedono abbattere e, nel peggiore dei casi, azzerare i propri redditi.
L’emergenza nazionale richiede una regia “centralizzata” anche in termini di stanziamento di risorse a beneficio delle penalizzate categorie produttive e delle famiglie bisognose che vedono acuire le difficoltà economiche giorno dopo giorno. Le risorse che il Governo stanzia per circa 35 miliardi di euro, saranno quindi gestite direttamente dallo Stato.
L’attenzione agli Enti Locali si è, comunque, manifestata con l’ultimo DPCM adottato in ordine di tempo con il quale si stabilisce di anticipare agli enti locali 4 miliardi e 300 milioni di euro. Tali risorse non sono nuove assegnazioni, bensì costituiscono mere anticipazioni di quanto già spettante agli enti; conseguentemente, le erogazioni previste per la fine di maggio saranno anticipate realisticamente all’inizio di aprile. Tale provvedimento è utile per i Comuni in crisi di liquidità, in quanto consente il pagamento ai fornitori senza accumulare ritardi; trattasi, invece, di un provvedimento ininfluente per il Comune di Taranto considerato che l’Ente, all’attualità, non registra problemi di liquidità.
Ciò che invece dovrebbe costituire assegnazione di nuove risorse è la disposizione di cui all’Ordinanza del Dipartimento della Protezione Civile, firmata ieri, che assegna complessivamente 400 milioni di euro ai Comuni. Tale assegnazione, abbondantemente annunciata, ha la finalità di prestare “soccorso” alle famiglie in difficoltà attraverso il finanziamento per l’acquisto di generi alimentari.
Il criterio di ripartizione, nelle ipotesi iniziali, prevedeva l’assegnazione ai Comuni sulla base della fascia demografica di appartenenza, che collocava il Comune di Taranto tra i beneficiari di 150 mila euro. Secondo l’ultima e definitiva ipotesi di lavoro, fatta propria dall’Ordinanza in argomento, il criterio di ripartizione tiene conto della popolazione residente e di un fattore correttivo parametrato allo scostamento del reddito locale rispetto alla media di quello nazionale. L’applicazione di tale meccanismo di riparto consente l’assegnazione di circa 1 milione e 400mila euro a beneficio del Comune di Taranto.
Con la determinazione delle spettanze, a stretto giro, il Comune dovrà individuare i princìpi secondo cui le stesse saranno assegnate, tenendo conto del disagio economico delle famiglie e dovrà, altresì, stabilire le modalità di erogazione, verificando la migliore efficacia rispetto alle finalità da perseguire, in altri termini dovrà decidere se erogare direttamente i fondi assegnati tramite buoni spesa da utilizzare presso gli esercizi commerciali che saranno comunicati sul sito istituzionale, ovvero provvedere all’acquisto diretto degli alimenti e dei prodotti di prima necessità da recapitare alle famiglie beneficiarie che saranno individuate con l’ausilio dei servizi sociali del Comune.
Ciro Imperio
Direttore Generale del Comune di Taranto